una tesi di laurea sulle Valli Orco e Soana
Dall’amore per la montagna Mauro Durbano realizza il sogno della sua vita
LOCANA – Dal suo primo anno di vita passa l’estate a Ceresole Reale, incantevole paese della Valle Orco a 1600 metri di quota. Grazie a questa assidua frequentazione Marco Durbano – nativo di Favria nel cuore del Canavese – sviluppa fin da piccolo una grande passione per la montagna e le sue tematiche. Passione che gradualmente lo porta a seguire un percorso di studi universitari conseguendo la laurea specialistica in “Geografia per lo sviluppo e le risorse paesistiche” all’Università di Torino.
Attualmente, a soli 27 anni da compiere il 30 dicembre 2013, Mauro Durbano svolge già attività di libero professionista come consulente per Comuni e privati in materia di pianificazione e valorizzazione territoriale, in particolare per quei progetti finalizzati all’accesso dei contributi dell’Unione Europea. E’ responsabile, in nove Comuni delle Valli Orco e Soana, del progetto “Minoranze Linguistiche Storiche”, Legge 482/99, concernente attività di ricerca, divulgazione e conservazione della locale parlata Francoprovenzale. Dal 2011 ricopre la carica di Assessore nel Comune di San Colombano Belmonte, con deleghe a Edilizia, Urbanistica, Viabilità, Opere pubbliche e cimiteriali, Industria e Sport.
Con la tesi di laurea dal titolo “Gli effetti territoriali del Piano di Sviluppo Rurale: il caso delle Valli Orco e Soana”, ha svolto un’interessante indagine sull’impatto delle politiche di Sviluppo Rurale dall’Unione Europea. Dal miglioramento del contesto ambientale e socioeconomico delle aree con la valorizzazione delle potenzialità specifiche del territorio alla salvaguardia delle stesse per contenere lo spopolamento e la perdita di competitività delle attività agro-silvo-pastorali alla necessita di intervenire su alcuni aspetti critici come l’elevata età media degli agricoltori, l’alto livello di frammentazione fondiaria e il modesto valore aggiunto dei prodotti agricoli, in particolare nei contesti montani.
L’analisi svolta ha messo in evidenza come, a fronte di 7.157.797,29 euro erogati nel periodo 2000-2011 sul territorio delle valli Orco e Soana, degli obiettivi prefissati dal Piano di Sviluppo Rurale (P.S.R.) siano stati raggiunti solo quelli legati alla crescita delle dimensioni aziendali, con una diminuzione del numero complessivo di aziende a fronte di un accrescimento dimensionale. Questo processo, benché abbia portato ad avere aziende di maggior solidità, non ha però arginato la perdita di SAU (Superficie Agricola Utilizzata), diminuita del 38,87%. Conseguenza di questa diminuzione è stato il venir meno del presidio attivo di parte del territorio, compito fondamentale dell’agricoltura di montagna. Si è inoltre registrata una riduzione complessiva del reddito prodotto in agricoltura, indicatore della perdita di competitività del settore agricolo sul territorio che, invece, avrebbe dovuto trarre giovamento dall’accrescimento delle dimensioni delle aziende agricole.
All’andamento negativo ha sicuramente contribuito lo scarso ricambio generazionale. Nonostante una misura dedicata al sostegno per l’insediamento dei giovani agricoltori, i titolari di aziende agricole con età inferiore ai 40 anni rappresentano solo il 20,84% del totale, contro il 23,21% dei titolari ultra sessantacinquenni. Tale ricambio è reso ancor più difficile dalla dinamica dello spopolamento, particolarmente consistente nel corso degli anni.
L’importante lavoro, frutto della tesi “Gli effetti territoriali del Piano di Sviluppo Rurale: il caso delle Valli Orco e Soana” di Marco Dubrano, mette pertanto in evidenza l’inadeguatezza della classificazione delle zone montane nel loro “grado di montanità”. Infatti, anche all’interno di quelle che il P.S.R classifica come zone montane, sono presenti significative differenze altitudinali, pedologiche e climatiche. Non è un caso che le zone del fondo valle, dove le difficoltà dell’attività agricola sono sicuramente inferiori rispetto a quelle delle quote più alte – che risentono della stagione vegetativa più breve, delle pendenze più elevate e degli appezzamenti coltivabili meno consistenti – abbiano beneficiato di più del 45% delle risorse erogate sul territorio dal Piano di Sviluppo Rurale
Vengono pertanto individuate alcune azioni che potrebbero portare miglioramento alle politiche del P.S.R. come una più attenta valutazione delle caratteristiche delle zone interessate con una conseguente rimodulazione delle risorse erogate in funzione delle diverse condizioni territoriali. In particolare il premio per ettaro o per capo di bestiame allevato, in una realtà costituita da una maggioranza di aziende agricole di piccole dimensioni insufficienti a produrre reddito, non è adeguato all’importante ruolo da loro svolto nel presidio del territorio.
A tal proposito una revisione dei criteri di attribuzione dell’indennità per gli agricoltori operanti in zone montane, elargendo contributi anche ai titolari di aziende agricole con SAU inferiore ai tre ettari ed a quelli che superano l’età pensionabile, potrebbe portare ad un miglioramento della tendenza di riduzione della SAU e, di conseguenza, ad una maggior cura di quel paesaggio antropico, minacciato dall’abbandono, che nelle valli Orco e Soana costituisce un importante patrimonio per la fruizione turistica ricreativa del territorio stesso.