DA 7 A 18 NOVEMBRE
TORINO − Al Circolo Ufficiali dell’Esercito, corso Vinzaglio 6, alle ore 18 si inaugura la mostra antologica aperta dal 7 a 18 novembre, dedicata al pittore romantico dell’Ottocento piemontese Giuseppe Bosio e curata da Vittorio G. Cardinali e Carlo Alberto Bosio dell’associazione promotrice “Immagine per il Piemonte”. Continua
Giuseppe Bosio (1875-1972), di origini genovesi ma piemontese di adozione – muore a Lanzo torinese –, si trasferì sin da giovane a Torino, frequentando prima l’Accademia Albertina e poi Architettura al Politecnico di Torino, e partecipò alle collettive torinesi della Società Promotrice e del Circolo degli Artisti. Espose per la prima volta nel 1909 e nella sua vasta produzione eccelse nella ritrattistica.
Alla serata di inaugurazione a Palazzo Beraudo di Pralormo condotta da Carlo Alberto Bosio, vice presidente di Immagine per il Piemonte, interverranno il curatore Vittorio G. Cardinali, presidente di Immagine per il Piemonte e la storica dell’arte Claudia Ghiraldello.
Dai cenni biografici di Ghiraldello si comprendono le difficoltà che Bosio dovette affrontare prima di diventare artista ed entrare nel Dizionario illustrato dei Pittori, Scultori, Disegnatori e Incisori Italiani Moderni e Contemporanei del Comanducci, sul cui primo volume della terza edizione (1962), oltre alla presentazione critica di lui, si trovano due belle riproduzioni di quadri entrambi consistenti in ritratti: l’uno della figlia Nicoletta, l’altro di una testa di filosofo.
Risale sin da quando era bambino la passione per la pittura e fu proprio tale vocazione artistica che portò un giorno Giuseppe a lasciare la casa dei genitori in Genova per inseguire quel sogno. Il padre aveva in serbo ben altre aspettative per il figlio, lavorare nell’azienda di famiglia di lavorazione di piume, che allora era alquanto nota a livello nazionale, e non tollerava affatto vedere il proprio figlio perdersi in quell’attività poco redditizia e poco promettente.
Giuseppe fece i lavori più umili e poi con il fratello intraprese in proprio la stessa attività paterna. Il che gli permise di diplomarsi all’Accademia Albertina, dove ebbe i maestri Giovanni Guarlotti, Paolo Gaidano e il famoso Giacomo Grosso e poi di laurearsi.
Di lui la storica dell’arte Ghiraldello descrive un’analisi critica di Schaub-Koch nella rivista mensile della Città di Torino e del Piemonte nel 1953: “…nella sua pittura v’è qualche cosa di estremamente originale e di spontaneo, ed essa evoca l’insieme dei migliori maestri senza precisarne nessuno”. Ancora Oggero indicò…“Egli è un ritrattista eccellente: in tutte le sue opere, si può dire, è notevole un’impronta personale singolarissima. È l’artista che interessa e che s’impone, senza chiasso e senza imbonitori”.
La mostra, organizzata dall’Associazione Immagine per il Piemonte in collaborazione con il Circolo Ufficiali dell’Esercito di Torino e Centro Servizi per il Volontariato (Vssp) e patrocinata da Regione Piemonte, Provincia e Città di Torino, alla cui realizzazione hanno partecipato Adriano Bosio, Giorgio Bosio, Claudio Farina, Silvia Farina Anglesio, Claudia Ghiraldello, è aperta dal 7 al 18 novembre nel seguente orario: da martedì a sabato 9-12 e 14-19, domenica 9-12 e 14-18.
Per info: Associazione Immagini per il Piemonte, via Legnano 2/b, Torino, tel. 335 216045, maill info@immagineperilpiemonte.it www.immagineperilpiemonte.it Facebook