AL GOBETTI, L”AMLETO” RIVISITATO DA MALOSTI
Malosti ci guida alla scoperta di una delle opere più apprezzate e conosciute del grande poeta e drammaturgo inglese
GIACOMO FIORA – 06.03.2013
TORINO– Venerdì 5 Marzo 2013, alle ore 19.30, si è tenuto presso lo splendido Teatro Gobetti, in via Rossini 8, a Torino, il debutto della nuova opera teatrale del regista Valter Malosti: Amleto di William Shakespeare. Con questo nuovo lavoro, sale a quattro il numero delle rivisitazioni che Malosti ha realizzato «su e anche contro questo testo», a partire dal primo progetto del 1997 creato in occasione del Festival delle Colline Torinesi.
A questo primo svolgimento, sono seguite altre due rivisitazioni: Ophelia e Hamlet X. In Ophelia, come spiega Malosti, il tradizionale protagonista Amleto lascia la scena proprio alla giovane figlia del consigliere di Danimarca, che diventa il motore del racconto e dell’azione, mentre in Hamlet x , attraverso l’interpretazione di un cast composto interamente da donne, viene evocata una delle principali qualità caratteriali del protagonista, caratterizzato da una sensibilità femminile racchiusa nel cuore di un uomo. Con la sua ultima esplorazione il regista, vuole concentrarsi su un’altra prerogativa del personaggio Amleto: il linguaggio del figlio contro il padre.
Lo spiega citando a proposito le parole del critico letterario Testori: «La vera struttura dell’Amleto è la totalità con cui ripropone il cuore del problema umano, è quella suprema domanda sul senso dell’esistere. Questa domanda, poi, non è posta in termini astratti, ma è urlata dentro il rapporto tra padre e figlio che è luogo realistico, carnale, umano».
Nell’opera shakespeariana, Amleto non può dire di no al padre e si vede costretto a stringere con lui un patto che però, nel corso del dramma, vacilla in più di un’ occasione a causa delle incertezze che assalgono il protagonista. Scrive Nadia Fusini, la studiosa di letteratura americana e di teatro elisabettiano: «Amleto sospende quel patto a tanti di quei dubbi e domande, lo espone a tante di quelle circostanze complesse, che il patto vacilla».
In scena con Valter Malosti (Re, Spettro, Primo attore), ci saranno Sandra Toffolatti (Regina) e Mariano Pirrello (Polonio, Becchino) e un cast di giovani attori della Scuola per attori del Teatro Stabile di Torino diretta dallo stesso Malosti: Leonardo Lidi (Amleto), Roberta Lanave (Ofelia), Mauro Bernardi (Laerte), Christian Mariotti La Rosa (Marcello, Guildenstern, Prete, Oscric), Jacopo Squizzato (Orazio) e, per finire, Annamaria Troisi (Bernardo, Rosencrantz).
Prodotto da Teatro Dionisio e Fondazione Teatro Stabile Torino, alla realizzazione dello spettacolo hanno contribuito per le scene Nicolas Bovey, il suono Gup Alcaro, luci Francesco Dell’Elba, la cura delle musiche originali dell’opera Bruno De Franceschi mentre Elena Serra si è occupata dell’assistenza al regista.
I costumi sono stati realizzati da Federica Genovesi, scomparsa prematuramente all’età di 41 anni, lo scorso febbraio mentre «stava cucendo i costumi di Amleto ». A lei, costumista, artista e storica collaboratrice di Malosti sarà dedicato lo spettacolo e per lei gli attori indosseranno i costumi così come erano arrivati per mano di Federica.
Per informazioni sullo spettacolo, che verrà rappresentato fino al 24 marzo, contattare la biglietteria del Teatro Gobetti-Teatro Stabile Torino. via Rossino 8, dal martedì al sabato dalle ore 13.00 alle ore 19.00 oppure il numero verde 800.235.333; e-mail: info@teatrostabiletorino.it e web: www.teatrostabile.it
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