SULLA RIVA DEL PÓ SBARCANO I MARINAI
Vi aspettano alla mega festa del prossimo 9 giugno nel suggestivo posto a due passi dal Valentino dove spicca il loro sommergibile, sentinella dell’accogliente Circolo Associazione Marinai d’Italia dotato di ottimo ristorante, aperto a tutti ogni giorno.
LAURA CAPPELLI, 01.02.2014
TORINO – “Ma dove vanno i marinai con le loro giubbe bianche, sempre in cerca di una rissa o di un bazar. Ma dove vanno i marinai con le loro facce sempre stanche, sempre in cerca di una bimba da baciar. …” si chiedevano Francesco De Gregori e Lucio Dalla quasi 25 anni fa, in una canzone che riecheggia nella mente e nel cuore della generazione degli anni ’50, ma anche in quella degli ex ragazzi degli anni ’40, un po’ più attempati (ormai), ma sempre ricchi di fantasia ed ideali.
Ma dove vanno invece i marinai, quelli veri, magari da anni in pensione, magari con i capelli tutti argentati, con i cuori gonfi di ricordi belli e brutti, qualche acciacco qui e là, molte fitte di nostalgia e tante storie da raccontare ? Dove vanno con le loro lustre divise e le loro facce un po’ avvizzite ma ben sbarbate a parlar del passato, a ricordare il mare, quello di un tempo, quando impazzavano i pericoli e la guerra?
Beh, a Torino c’è uno dei segreti meglio custoditi della città, uno di quei segreti che quasi si vorrebbe tenere gelosamente per sé: in Viale dei Marinai d’Italia 1, all’angolo con il ponte Isabella, in una delle zone più verdi della città, per via degli alberi del Parco del Valentino e dell’acqua del fiume Po, c’è il Circolo ANMI, ovvero l’Associazione Nazionale Marinai d’Italia, la più vecchia associazione d’Italia, che risale al 1898.
Dentro si ammirano piccole meraviglie d’altri tempi. Cominciamo dal giardino, dove del tutto inaspettatamente, spicca ferroso un pezzo di sommergibile con tanto di periscopio, varato nel 1918 e donato nel 1928 come monumento alla città di Torino. Nei suoi anni gloriosi era lungo oltre 67 metri: la parte rimasta, visitabile all’interno ma anche da sopra, è la parte centrale, ovvero la cabina di comando. Il Vicepresidente del Circolo Terrucci, paziente e premuroso ospite di casa, spiega che il sommergibile, o ciò che resta di esso, è dedicato alla memoria di un marinaio di Leinì, Andrea Provana, che era entrato a far parte della marina all’incirca nel Millesettecento.
Ma il fiore all’occhiello dell’ANMI, è il piccolo glorioso e ricchissimo di ricordi Museo della Marineria d’Italia e della Subacquea: «Qui ci sono pezzi importanti, molto vecchi e preziosi – dichiara il vicepresidente Terrucci – sarebbe impossibile fare l’elenco dei tesori conservati qui dentro: ci sono fotografie molto rare risalenti alla Seconda Guerra Mondiale, siluri, lanciasiluri, un plastico del monumento dedicato al marinaio di Brindisi». E poi indica, con orgoglio, l’apparecchiatura subacquea degli anni ’80, una campana che consentiva all’uomo di arrivare fino a 360 metri di profondità: serviva per fare esplorazione marina!
Anche oggi, abituati a ben altre imprese militari, non c’è disincanto che tenga, e così il modellino della corazzata “Duilio” o la collezione di oltre 250 “crest” di navi esposte nel Museo suscitano interesse e commuovono. Tra le migliaia di cimeli, ivi raccolti, si vede un’autentica scarpa da palombaro d’ottone zavorrata risalente alla 2ª Guerra. C’è da rabbrividire pensando all’uomo che l’ha indossata, affrontando pericoli immensi con addosso un’attrezzatura che oggi pare davvero inadeguata, degna di un autentico pioniere coraggioso e incosciente suo malgrado. Uomini e donne come loro hanno fatto la storia d’Italia.
Tra gli invitati al gran pranzo di Santa Barbara c’è anche lei “la crocerossina Cibrario”, 98 anni portati con la grazia di una ragazza dagli occhi vivaci e dalla figurina svelta. Durante la Seconda Guerra Mondiale, è stata per anni infermiera sulla “Gradisca”, nave-ospedale della Regia Marina. Personaggi così ne sono rimasti pochi, vale la pena allora di ricordarne alcuni di questi Grandi Marinai: il Presidente Della Gassa, il Presidente onorario Zeller, il Presidente emerito Sibille e il Maresciallo Tucci. Accolta da loro al tavolo della Presidenza, segno di una impeccabile cortesia d’altri tempi, per un giorno ho vissuto un’esperienza fuori dal comune, come se il flusso di cose ed eventi del presente si fosse temporaneamente sospeso. Non poteva ovviamente mancare l’ottima ristorazione con la prelibata cucina piemontese che, qui, ti porta dritto, dritto, a gustare le gioie dei sensi gastronomici,“hic et nunc”.
Il prossimo appuntamento sarà il 9 giugno per la “Festa della Marina”, cerimonia che unisce le rappresentanze di tutte le Armi di Torino nel far memoria dei marinai caduti. Si tratta di una mega festa aperta a tutti, con tanto di alza bandiera, messa al campo, consegna della corona d’alloro al suono del “Silenzio”. L’acqua c’è, quella del Po, non è profonda né vasta come quella del mare, ma basta per scommettere che anche il leggendario Corto Maltese sarebbe lieto di esserci con i Marinai d’Italia ai piedi delle Alpi maestose.
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TORINO – “Associazione Nazionale Marinai d’Italia – Festa di S.Barbara“
Fotogallery di © Carlo Cretella – 1 dicembre 2013
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