SANREMO: GIOVEDI’ COVER !
Il Festival 2015 dedica la terza serata ai grandi della musica italiana e vola “alto” con Samantha Cristoforetti
Giovanni Castellano, 13.2.2015
SANREMO – Dopo le prime due entusiasmanti serate, il giovedì del Festival rende omaggio alla canzone italiana. Tutti e 20 i concorrenti sul palco presentano una cover del passato. In palio un nuovo fiore: il garofano cover “creato” per l’occasione dai floricoltori sanremesi.
Tra una buona Irene Grandi che interpreta “Se perdo te” di Patty Pravo e una convincente Malika Ayane con “Vivere” di Vasco, spicca la singolare scelta di Moreno “Una carezza in un pugno” di Celentano, in versione reggae, con un finale in freestyle che riconcilia il rapper col suo genere musicale d’origine. Gli irriverenti Biggio e Mandelli, già criticati dopo il debutto sanremese di mercoledì, cantano “E la vita e la vita” di Cochi e Renato in una performance “swing” che di sicuro susciterà polemiche sulle loro doti canore. Altra coppia a dir poco bizzarra per il Festival: Grazia di Michele e Platinette, in gara con “Alghero” di Giuni Russo. Deludono anche Raf con “Rose rosse” di Massimo Ranieri e Nesli con “Mare mare” di Luca Carboni. I giovani, invece, fanno la loro bella figura: Lorenzo Fragola con “Una città per cantare” di Ron, i Dear Jack con “Io che amo solo te” di Sergio Endrigo, e Il Volo con “Ancora” di Edoardo De Crescenzo. A vincere il garofano cover è uno straordinario Nek, che riadatta perfettamente alla propria voce la celebre “Se telefonando” di Mina.
La terza serata di Sanremo presenta anche le ultime quattro “Nuove Proposte” dell’edizione 2015: sono Giovanni Caccamo, Rakele, Serena Brancale e Amara. Quest’ultima, protagonista indiscussa con la canzone “Credo”.
Gli ospiti dal mondo della musica sono due gruppi internazionali. Gli indimenticabili Spandau Ballet di Tony Hadley, che Carlo Conti confessa di aver scelto nel ricordo di una mancata intervista risalente a 30 anni fa. E i più recenti Saint Motel, che nonostante un guasto al microfono durante la performance, alla fine ricevono dal conduttore toscano del Festival il Disco di Platino per il loro album “My Type“.
A intrattenere il pubblico dell’Ariston, nella serata del 12 febbraio, con una duplice entrata in scena, il collaudatissimo duo comico Luca e Paolo, di ritorno a Sanremo dopo l’edizione condotta nel 2011. Ed è proprio sulla conduzione del Festival che si concentra l’ironia dei due genovesi, in una canzone da loro stessi scritta e cantata, che è una velata ma tagliente critica all’abitudine della Rai di reclutare artisti ormai vecchi (vedi Albano e Romina) e di commemorare in continuazione personaggi noti scomparsi prematuramente (proprio martedì scorso il Festival aveva dedicato, nel finale, un ricordo a Mango e Pino Daniele). Il loro secondo intervento, che suscita meno clamore, vede Luca e Paolo nelle vesti di due futuri sposi omosessuali, che si dibattono tra i problemi di qualsiasi coppia sposata (il distacco dagli amici, il mutuo, la suocera insopportabile…).
Il momento più “alto” della serata (il gioco di parole è d’obbligo) è il collegamento con Samantha Cristoforetti. L’astronauta italiana, in diretta dallo spazio, fa una riflessione su come la Terra vista dall’alto sia piccola e fragile, ma allo stesso tempo meravigliosa, unica, da mantenere con cura.
Nota negativa di questo giovedì sanremese, la serata storta di due delle tre vallette. Infatti, alla diretta tv priva di sbavature di Rocío Muñoz Morales fa da contraltare il mezzo disastro di Emma ed Arisa. La prima, influenzata, riesce a malapena a parlare. La seconda, impacciata come non mai, si dice infortunata ad un ginocchio ed incappa in una gaffe su anestetizzanti e analgesici; si salva solo grazie alla maestria nella conduzione di un impeccabile Carlo Conti.
E proprio a Carlo Conti spetta il compito di portare avanti il Festival 2015. Il suo Festival. Una kermesse finora di alto livello in quanto a contenuti e ascolti, che prosegue stasera venerdì con le semifinali.