A TORINO  “IL CENTRO E IL PD” DI GIORGIO MERLO

Interessante dibattito sul PD alla Fondazione Donat-Cattin

DICEMBRE 2010

ROBERTA INGRAO

TORINO – Venerdì 26 novembre, presso la Fondazione Donat–Cattin in via Stampatori 4, si è tenuta la presentazione del libro Il centro ed il PD (Rubettino Editore, 2010) di Giorgio Merlo, deputato PD e vice presidente Commissione Vigilanza Rai. Hanno partecipato Savino Pezzotta, ex segretario generale CISL ed attuale deputato UDC e Gianfranco Morgando, segretario regionale del PD. Assente il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, impegnato a Roma.

L’incontro, moderato dal giornalista Paolo Girola, ha aperto un acceso dibattito sui due punti cardine del libro di Merlo: da un lato il ruolo del centro nell’attuale panorama politico italiano, dall’altro la necessità per il PD di definire in maniera chiara i propri contenuti, caratterizzandosi definitivamente come partito di centro-sinistra.

Per parlare di centro, «bisogna innanzi tutto capire la fine del bipolarismo – afferma  Pezzotta – «perché il bipolarismo attuale non ha favorito l’alternanza, ma ha solo fatto crescere le tensioni ». Con questa premessa, Pezzotta sottolinea la necessità di rinnovamento per la politica italiana, tramite la creazione di un nuovo soggetto politico, che, anche grazie all’apporto del movimento cattolico, sia in grado di rispondere alle mutate esigenze del paese.

Replica Morgando dicendo che il bipolarismo è una «questione vecchia ». A tal proposito cita un dibattito tra Norberto Bobbio e Augusto del Noce, in cui quest’ultimo definisce il centro come «avere delle passioni, avere delle priorità nelle preoccupazioni dell’uomo e delle istituzioni». Sono dunque i valori e i principi ad occupare un ruolo di primo piano nel centro, poiché «la politica si caratterizza non per una posizione, ma per i contenuti».

E sono proprio i contenuti ad essere uno dei problemi principali del PD, in quanto, sottolinea Merlo nel suo libro, il PD si propone come il punto di incontro tra culture diverse. A detta di Morgando infatti, il PD deve «trovare un modo concreto per vivere la pluralità», in quanto una delle sue principali debolezze è quella di non aver assunto una caratterizzazione chiara.

Scrive Merlo: «Il limite del PD, infatti, resta quello, a volte, di concentrare l’attenzione esclusivamente sull’avversario trascurando la proposta e l’elaborazione progettuale del partito». Continua spiegando che la vera scommessa del PD è quella di riuscire a giocare un ruolo da protagonista nella futura stagione politica. Grazie alla sua nascita è stato infatti possibile «archiviare la storica contrapposizione tra laici e cattolici», ma non per questo bisogna fossilizzarsi sul passato. Al contrario, la sfida deve continuare basandosi sul consolidato patrimonio politico e culturale che il partito si porta alle spalle. Solamente facendosi forte di questa eredità, nonché di nuove alleanze ed obiettivi comuni il PD potrà assumere un ruolo da protagonista della politica italiana.

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