PIEMONTE CERNIERA D’EUROPA ?
Ne parla Bartolomeo Giachino, autore del libro “Logistica e trasporti. Motore di sviluppo per il cambio di passo del paese”, con Gros-Pietro, Pichetto, Virano e Azzola
GIORGIA BIMA, 21/2/2014
TORINO – Come si può fermare il declino del Piemonte ? Su questo tema si è sviluppato l’incontro di Lunedì 17 febbraio alla Fondazione Donat-Cattin, in occasione della presentazione del volume di Bartolomeo Giachino “Logistica e trasporti. Motore di sviluppo per il cambio di passo del paese” (seconda edizione 2014, Publitrans srl Milano). Con la moderazione del giornalista Giorgio Aimetti sono intervenuti, oltre all’autore, il presidente del consiglio di gestione dell’Intesa Sanpaolo GianMaria Gros-Pietro, il vicepresidente della Regione Piemonte Gilberto Pichetto, l’architetto della linea Torino-Lione Mario Virano, il segretario nazionale Slc-Cgil Michele Azzola.
Nell’incontro si è ricordato il peso del Piemonte nell’economia italiana dello scorso secolo (incideva per il 10% sul PIL); andando ancora più a ritroso, però, si è trovato un modo per far uscire la Regione e l’Italia dalla crisi attuale. Infatti, nel XIX secolo, la neo-nazione italiana aveva deciso di puntare sui collegamenti trans-alpini, finanziando considerevolmente, sia pure in misura minore rispetto alla Germania e alla Svizzera, il traforo del San Gottardo, anche se non avrebbe toccato terra italiana. Ora capiamo l’importanza e la lungimiranza di quel gesto.
Proprio il ruolo fondamentale della logistica e dei trasporti è sottolineato da Giachino nel suo volume: l’Italia ha una posizione geografica che potrebbe risultare vincente, tale da permetterle di diventare la “piattaforma logistica del Mediterraneo”; ma questa prerogativa non viene adeguatamente sfruttata. Solo per la situazione dell’economia portuale il Paese perde più di 5 miliardi di euro all’anno; complessivamente, entro il 2020, i costi del “non fare” per la logistica arriveranno a 270 miliardi.
Il Piano della Logistica attualmente in essere, redatto dalla Consulta della logistica nel 2010, copre tutti i tipi di trasporti, non solo quello portuale, ma anche e soprattutto quello ferroviario, il cui maggiore sfruttamento aiuterebbe a raggiungere i parametri ecologici del Trattato di Kyoto, stipulato nell’ormai lontano 1997. Inoltre il trasporto delle merci su rotaia renderebbe più connessi con l’Europa attraverso corridoi ferroviari, detti reti Ten-T, di cui quattro sono stati assegnati dall’Europa all’Italia, e che si troverebbero nella Pianura Padana.
Molti altri paesi europei hanno focalizzato la loro attenzione su questo settore già da molti anni, e incominciano a vederne i risultati. L’autore osserva che tale strategia ha creato, in quegli Stati, un numero considerevole di posti di lavoro, così difficili da costruire nell’economia italiana. Alcuni numeri: in Italia il numero di impiegati della logistica sono meno di 1 milione, mentre in Germania sono 2,6 milioni, sebbene la nazione tedesca non abbia le stesse potenzialità del nostro Paese. Si pone dunque l’urgenza di adeguare il nostro territorio alle richieste internazionali, tanto più forte e pressante nell’attuale difficile congiuntura economica.
Bartolomeo Giachino, Sottosegretario di Stato del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti dal 12 maggio 2008 al 16 novembre 2011, ha curato il Nuovo Codice della Strada (legge 120/2010); nel 2009 è stato nominato Presidente della Consulta Generale per l’autotrasporto e per la logistica. Durante questo incarico, ha redatto il Piano Nazionale della Logistica, poi consegnato al Ministro Passera dopo l’insediamento del governo tecnico guidato da Mario Monti. Ha ricoperto il ruolo di Consigliere di Amministrazione nella Società Italiana per il Traforo del Monte Bianco, di Dirigente nella Finanziaria E. Breda, di Dirigente alla TNT e di Componente del Consiglio del CNEL. Attualmente è Responsabile dei Trasporti e Logistica della nuova Forza Italia.