“PASSIONE SEPOLTA” DI MAURIZIO ROCCATO  

Coinvolgente romanzo d’amore senza tempo degli “Amanti di Valdaro”: ritrovati dopo 6.000 saranno ancora protagonisti dell’Expo 2015 al Museo di Mantova

LAURA CAPPELLI, 12.04.2014

TORINO – «Ci sono posti al mondo da cui non c’è fuga, e i ricordi sono uno di questi. Credo siano la cosa più intima e più profonda che ognuno possa conservare», spiega lo scrittore Maurizio Roccato presentando il suo libro “Passione Sepolta”: «É dedicato a chi, dei ricordi, ne conosce il valore e ne fa uso quotidiano, impiegandoli senza rimpianti. Nella speranza che proprio un ricordo, un giorno o l’altro ci salvi dall’essere dimenticati. Come è stato per i due scheletri di Valdaro…». 

Roccato, originario di Saluggia, nel vercellese, da quando li ha visti ne è rimasto profondamente toccato, non è più riuscito a toglierseli da dentro: gli Amanti di Valdaro, subito soprannominati dai media di mezzo mondo, i “ Romeo e Giulietta della preistoria”, ritrovati nel febbraio del 2007 nei pressi di Mantova, sepolti insieme avvinghiati, con le loro orbite vuote che ancora si fissavano, dopo 6.000 anni.

Passione sepoltaè la narrazione fantastica dal sapore giallo-nero che Maurizio Roccato costruisce intorno al ritrovamento di questa straordinaria sepoltura doppia, l’unica che sia mai stata documentata nell’Italia settentrionale, e venuta alla luce durante una bonifica di una villa romana del I secolo dopo Cristo. «La narrazione è finzione – precisa Roccato – ma la trama del libro si basa su fatti storici reali». Reali sono i due giovani corpi, morti tra i venti e i venticinque anni di età e vissuti in pieno periodo neolitico, reale è la chiodatura dei crani e gli strani rituali che a volte accompagnavano le sepolture risalenti a quell’epoca, e infine autentica  è la leggenda del tesoro di Re Alarico, re barbaro sepolto in quella stessa zona e le cui immense ricchezze razziate non sono mai state ritrovate ufficialmente.

La verità è che questa storia d’ amore senza tempo ha suscitato una così grande emozione e curiosità non solo nella comunità scientifica d’Italia, Stati Uniti, Giappone, Australia e Cina ma anche tra tutti coloro che ne  sono venuti a conoscenza, tanto che le autorità locali hanno deciso di dare una nuova sepoltura ai due giovani amanti: un’intera teca di vetro antisfondamento posta nell’area espositiva permanente del Museo archeologico di Mantova.  Subito dopo il ritrovamento, gli scheletri di Valdaro erano stati ospitati per un paio d’anni ai Musei Civici di Como,  dove un team di specialisti del Laboratorio di Archeobiologia e del Dipartimento di Biologia molecolare dell’Università di Camerino li aveva sottoposti ad una serie di attente analisi per poterne ricostruire la vita, e soprattutto la morte.

E così, proprio come ha scritto il bravo Roccato nel suo thriller “Passione sepolta”, «le ossa restano, le informazioni sullo stile di vita, l’alimentazione, le abitudini e le attività quotidiane, persino le più intime credenze religiose potranno essere ricostruite e svelate». Parole profetiche: per il 2015 in occasione di Expo, sarà allestita al Museo archeologico di Mantova una mostra sulle origini del gusto. Attraverso le indagini scientifiche realizzate sugli avanzi di pasto ritrovati nelle viscere degli Amanti di Valdaro”, sarà ricostruito il modo di nutrirsi delle genti che vivevano in quelle terre durante il paleolitico. Un epilogo non troppo romantico forse, «per due anime che come ha ricordato Maurizio Roccato con grande sensibilità hanno sfidato sfacciatamente il tempo, sconfiggendolo, smentendo chi sostiene che il tempo cancella, mostrando in modo spudorato e anche un po’ surreale quanto si amassero, quanto i sentimenti non abbiano data  di scadenza, come invece la vita». Una sfida che dura da millenni, semplicemente tenendosi abbracciati.

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Fotogallery di © Carlo Cretella – 3 Febbraio 2014

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