PADRE FIORENZO ZOLA: UN SALESIANO CORAGGIOSO ED INSTANCABILE
Dal Canavese per abbracciare i poveri a Tamil Nadu, in India
SETTEMBRE 2000
GIANNI FERRARO
IVREA – È stato un esempio di amore e di carità, padre Fiorenzo Zola, salesiano coraggioso, che novant’anni fa aveva lasciato il Canavese, abbandonando tutto, per andare a salvare i poveri dell’India. Durante la sua vita ha realizzato e gestito circa 600 sostegni a distanza per salvare bimbi e bambine indigenti.
Padre Zola è deceduto per ictus celebrale all’ospedale di Coimbatore – Tamil Nadu (India). Bruno Iuliata e Luciano Rossi a nome degli “Amici Biellesi” che aiutavano padre Zola hanno voluto scrivere questo piccolo ricordo dedicato ad un salesiano coraggioso ed instancabile:
«I tuoi bambini veglieranno il tuo riposo. La tua India ti accoglie con gratitudine e rispetto, la tua India ti accoglie con amore. Con quell’amore che tu le hai offerto in 64 anni di missione discreta, silenziosa, lontana dai riflettori e spesso dimenticata in questa tua terra natale. I tuoi gesti, le tue azioni hanno parlato molto più forte della tua voce pacata. I tuoi gesti, le tue azioni continuano oggi, a parlarci di te. Nella scuola professionale, dove le tue ragazze studiano ed imparano un lavoro; nelle tue classi elementari di Wellington, dove i tuoi ragazzi possono indossare la loro divisa ed affrontare un futuro non più fatto di ignoranza e di sfruttamento; nelle tue missioni dell’India del Sud dove i tuoi sacerdoti, allevati come tanti figli in anni d’insegnamento nei seminari, proseguono il lavoro da te intrapreso.
Molti oggi si sentiranno orfani, nelle tue azzurre montane del Nilgiris; è facile previsione l’immagine di una moltitudine di folla e ghirlande di fiori che ti accompagnano dal Tamil Nadu al Kerala.
Le persone, le famiglie biellesi che hai conosciuto in questi anni ti sono accanto, ti abbracciano, grate per ciò che hai fatto anche a loro nome e fiduciose in chi tu hai preparato con tanta cura e che ora darà continuità alla tua opera. In questa continuità e nel sostegno che sapremo offrire ai tuoi progetti, caro Renzo, sta la nostra piccola ma sincera prova di affetto; il nostro modo per ricordarti come tu hai chiesto, con quella concretezza che ti distingue va. Un grazie sincero per ciò che con la tua vita hai saputo insegnarci. Un grazie che vogliamo allargare, come avresti fatto tu, ai fratelli ed alle sorelle missionarie di tutto il mondo che vivono momenti di paura e di morte».