INTERVISTA A MATILDE DE’ MEDICI DI TOSCANA
Il Progetto Itaca si occupa di chi soffre di disagio mentale e delle loro famiglie
PRINCIPIA BRUNA ROSCO – 28.01.2013
MILANO – Ho incontrato Matilde de’ Medici di Toscana in un raffinato ristorante di Milano. Era in compagnia della splendida Patrizia Signorini, console della Lettonia e vice decano del Consolato di Milano. In quell’ occasione, de’ Medici mi aveva parlato dell’impegno di «Progetto Itaca» che si occupa di iniziative e progetti di informazione, prevenzione, supporto e riabilitazione rivolti a persone affette da disturbi della salute mentale e di sostegno alle loro famiglie. Mi è parso un progetto molto importante da sostenere, perché, secondo l’Oms, entro il 2020, sarà la malattia psichica più diffusa nel mondo sviluppato e la seconda causa di disabilità.
Prima di porre l’accento sull’Associazione, vorrei parlare di Matilde de’ Medici di Toscana, mamma di due figli, Cosimo e Guglielmo, figura umana delicata e piena di talento, qualità rare nel panorama di una società aggressiva che deve affrontare un momento storico molto difficile.
Matilde de’ Medici è stata una grande sportiva, è stata membro della squadra nazionale italiana di equitazione, ha partecipato a numerose gare internazionali, campionati europei e mondiali. Parla quattro lingue: francese, inglese, tedesco e italiano. Ama viaggiare e fare pubbliche relazioni per il suo piacere personale e curiosità intellettuale e non per finalità istituzionali.
Da qualche mese collabora con l’associazione «Progetto Itaca» nella quale si occupa di creare e organizzare eventi per la raccolta fondi. «Ho accettato questo incarico con gioia – afferma de’ Medici – sia perché le finalità di cui si occupa Progetto Itaca sono ammirevoli e sia perché credo che nella vita, quando si ha avuto la fortuna di ricevere tanto, è doveroso restituire. In realtà non è solo un dovere morale, ma qualcosa che, nel mio caso, dà a me stessa più di quanto io possa dare agli altri».
Mi scusi dottoressa, il Progetto Itaca offre servizi a pagamento?
«No, assolutamente. Tutti i servizi che offre l’Associazione sono gratuiti e destinati a chi soffre di depressione, ansia, attacchi di panico, disturbi alimentari, psicosi. Mi pregio di affermare che questo è il primo servizio italiano di ascolto attivo su tutto il territorio nazionale e specifico per la psichiatria».
Quando è nata quest’Associazione?
«Il Progetto Itaca nasce nel 1999 per merito di un gruppo di volontari con l’intento di attivare iniziative e progetti d’informazione, prevenzione, supporto e riabilitazione rivolti a persone affette da disturbi della salute mentale e di sostegno alle loro famiglie».
Invece il Club Itaca quando è nato?
«Nel 2005 nasce Club Itaca sul modello americano. È un centro per lo sviluppo dell’autonomia socio lavorativa di persone con una storia di disagio psichico. Nasce per volontà di Progetto Itaca onlus ed ha realizzato, per la prima volta in Italia, il modello d’integrazione sociale “Clubhouse”, elaborato da Iccd (International Center for Clubhouse Developement)».
Il Consiglio direttivo da chi è formato?
«Da Beatrice Bergamasco presidente, da Juliana Rosental Albert vicepresidente e da Ughetta Radice Fossati Orlando segretario generale».
Qual è l’obiettivo?
«Club Itaca ha l’obiettivo di accompagnare le persone colpite da disturbi psichiatrici nel percorso di riabilitazione finalizzato a sviluppare sicurezza e autostima, oltre ad abilità specifiche, a ricostruire relazioni positive con la famiglia e gli amici, alla valorizzazione delle proprie qualità e punti di forza e a riprendere un ritmo di vita soddisfacente».
Nel concreto, di cosa si tratta?
«Si tratta di una struttura diurna gestita con la formula del club dove le persone trascorrono le giornate organizzate in unità di lavoro, il cui obiettivo finale è l’inserimento lavorativo in aziende competitive esterne».
Quali sono stati i risultati?
«Ad oggi Club Itaca ha creato 100 inserimenti lavorativi. È un ottimo risultato ma, per continuare a sviluppare e migliorare questo progetto, servono sempre ulteriori fondi».
Vi occupate anche di fare informazione e prevenzione sui fattori di rischio?
«La prevenzione è una priorità che ci siamo imposti, cioè, quello di informare e sensibilizzare i giovani, i familiari e gli insegnanti nelle scuole sui fattori di rischio che un ragazzo lasciato a se stesso può incorrere; il suo disagio deve essere immediatamente contenuto e compreso perché, in alcuni casi, si può trasformare in malattia. Inoltre, organizziamo dei corsi di formazione per rendere in grado il familiare di affrontare in modo idoneo i problemi del disagio psichico».
L’Associazione Progetto Itaca quali altri risultati vorrebbe raggiungere?
«Progetto Itaca onlus vuole replicare in altre città italiane il modello Clubhouse. Infatti, nel 2010 è nata l’Associazione a Roma e nel 2011 a Firenze e Palermo, quindi, l’obiettivo per i prossimi anni è di esportare il modello ancora in altre città».
Mi può parlare dell’evento/spettacolo che ha in programma e perché ha pensato a Teo Teocoli?
«Perché in questo periodo particolarmente triste, credo che la gente abbia bisogno di ridere, di trascorrere una serata leggera nel mentre contribuisce ad una bella causa. Teo Teocoli mi è parsa la persona più adatta, perché viene da ridere solo a guardarlo, perché è un vero signore, perché ho notato la sua grande sensibilità verso le persone meno fortunate».
Quando si terrà lo spettacolo e su cosa verterà?
«Si terrà a Milano il 18 febbraio alle 21.15 presso il Teatro Nuovo di p.zza San Babila, e verterà sugli sketch più famosi di Teocoli, le sue imitazioni, e soprattutto il racconto della sua vita attraverso delle esilaranti parodie».
I proventi della serata a chi sono destinati?
«Saranno interamente devoluti a Club Itaca; questo progetto mi sta particolarmente a cuore perché mira al recupero dell’autonomia socio-lavorativa di persone con disagio psichico, cercando di restituire loro la sicurezza e l’autostima necessarie per affrontare la realtà sociale e lavorativa».
Mi ha fatto piacere apprendere che quest’associazione «Progetto Itaca», oltre ad occuparsi della persona malata, si occupa anche dei familiari. Io che ho provato la solitudine dell’abbandono dei familiari, posso senz’altro apprezzare l’utilità questo servizio.
L’entusiasmo di Matilde de’ Medici di occuparsi di qualcosa che possa essere utile agli altri traspare dalle luci che diffondono i suoi occhi azzurri.
Alla mia domanda nella vita di cosa si occupa una giovane donna, bella e intelligente come lei, mi risponde con molto candore «Mi occupo dei miei figli». Poi, con molta serietà, aggiunge: «Come le ho detto prima, ora mi occupo di Progetto Itaca, ho molto entusiasmo e nuove idee, spero perciò di portare un buon contributo all’Associazione. Il mio primo banco di prova sarà la serata con Teo Teocoli!».
Per informazioni sullo spettacolo Teo Teocoli show. Il meglio di… telefonare allo 02.62695235 o scrivere e-mail segreteria@progettoitaca.org. Per informazioni relative ai progetti dell’associazione Progetto Itaca si visiti il sito www.progettoitaca.org
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