MASSIMO GRAMELLINI AL SERMIG

Al consueto appuntamento mensile con l’Università del Dialogo, il giornalista racconta il viaggio interiore del suo romanzo “Fai bei sogni”

ALESSANDRA LEO, 04.02.2014

TORINO – “Una grande opportunità per Il dolore è sentirsi vivi, ed avere il coraggio di cambiare sé stessi”: è questo il tema principale dell’incontro “Arrivati da Ieri”, svoltosi recentemente all’Arsenale della Pace. Protagonista è stato il vicedirettore de La Stampa Massimo Gramellini,giornalista e scrittore, che per oltre due ore ha risposto alle domande dei giovani sulla sua vita privata e sui suoi fantasmi, attori principali del suo famoso libro “Fai bei sogni”, Editore Longanesi 2012.

Un toccante romanzo autobiografico che racconta la storia di un bambino che è dovuto crescere in fretta: dopo il suicidio della madre – gravemente malata di cancro – quando aveva solo 9 anni, il suo tragico passato ne ha sempre condizionato l’esistenza e i rapporti interpersonali. Fino a quando, una presa di coscienza cambia il corso della sua vita: la sofferenza più grande non è quella di non essere amati, ma quella di non essere amati più.

<<L’essere umano è un conservatore: ha paura del cambiamento” dichiara Gramellini, incalzato dalle domande. Paura dell’ignoto, della solitudine e rifiuto della novità, timore di camminare a testa alta perché cielo e terra spaventano, orrore per quella che è la realtà. Un climax di sensazioni che ha smosso i critici dell’Italia intera; che parlano ora di una grande opera letteraria, ora di una squallida spettacolarizzazione.

Quello che però è certo, è che il vuoto di cui parla il giornalista innesca un fortissimo legame tra lettore ed autore: <<Tutti abbiamo un passato di cui siamo prigionieri, ma con cui possiamo riconciliarci e fare pace>>. Impossibile non meravigliarsi dell’empatia che si crea parola dopo parola, così durante la conferenza Gramellini continua a confidarsi: <<Per non soffrire più tu stacchi la corda dell’emotività; dici – Quello che ho subito è troppo duro per me! -. Io sentivo che mamma se ne era andata perché non ero stato abbastanza bravo a meritarmi il suo amore>>. Quesito dopo quesito, il folto pubblico dell’Arsenale ne è sempre più coinvolto e instaura con lui un bellissimo dialogo costruttivo: non con il Gramellini – Giornalista, ma con Massimo – l’Uomo.

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TORINO –  “Massimo Gramellini al Sermig

Fotogallery di © Carlo Cretella – 20 Gennaio 2014

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