MAPPANO: UN SOGNO CHIAMATO COMUNE

Lo strano caso di Mappano: da insieme di frazioni a comune autonomo.

DAVIDE PECORARO, 8.01.2016

MAPPANO (TO) – La travagliata vicenda che vede coinvolto il neonato comune di Mappano è tra le più rare in Italia. La particolarità di questo territorio riguarda la sua suddivisione amministrativa, gestita non da uno, ma da ben quattro comuni limitrofi con evidenti interessi economici: Borgaro, Settimo, Leinì e Caselle.

L’area in questione fu palustre fino al XVII secolo, quando subì opere di bonifica per lo sviluppo dell’agricoltura e dell’allevamento piemontese durante il regno di Carlo Emanuele II di Savoia.

Mappano prende il suo nome da quello di una benestante famiglia dell’epoca, gli Amapano, ed è fortemente legata all’antico mestiere delle “lavandè”, donne impegnate nel lavaggio delle stoffe provenienti da tutta Torino.

Nel corso degli anni quello che era un piccolo insediamento si ingrandì e con esso la popolazione crebbe, in modo tale da creare l’esigenza di un comune per facilitare il controllo municipale della zona, già al tempo disgregata e disomogenea. Nel 1985 nacque quindi il primo Comitato per la Costituzione del comune di Mappano. Tuttavia, la volontà dei cittadini fu vista negata a causa di una legge statale che impediva la creazione di nuovi comuni con numeri di residenti inferiori ai 10.000 ( Mappano ne ha attualmente 7000).

La situazione che ne derivò vide diverse carenze e anomalie nei servizi di uso pubblico e disinteresse degli enti locali nello sviluppo urbanistico della frazione.

Nel 2001 un secondo Comitato Costituente rinnovò l’istanza che venne finalmente accolta dal Consiglio Regionale del Piemonte nel 2009, indicendo un referendum.

Un ricorso al tribunale regionale da parte di Leinì, Settimo e Borgaro ha ulteriormente posticipato la votazione fino all’intervento della Corte Costituzionale nel 2011, che ha stabilito come legittima l’attuazione del comune.

Il referendum, precedentemente rinviato e riproposto alla fine del 2012, sancì la nascita del comune di Mappano. La carica di sindaco fu affidata al commissario prefettizio Giuseppe Zarcone.

Quella che poteva rivelarsi una strada in discesa verso le elezioni comunali si è invece trasformata in una fase di stallo dopo gli ulteriori appelli prima al TAR e poi alla Corte Costituzionale (tra l’altro persi) da parte di Settimo.

I mappanesi possono solo augurarsi che questo sia l’ultimo capitolo di un lungo percorso naufragato nella macchinosa burocrazia italiana.

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