DOTTOR WOOD STUDIO: NUOVO PROGETTO MUSICALE DEGLI ENGOVERS
Arrivati ormai all’ottava edizione di “Entropik Rockcontest”, coronano un loro sogno: aprire una sala prove. Intervista al presidente Leandro
ILARIA SBURLATI – 28.01.2013
LUSERNA SAN GIOVANNI (To) – Domenica pomeriggio del 25 novembre scorso a Luserna San Giovanni nel Torinese, presso la sede dell’associazione culturale Engovers, si è svolta l’inaugurazione della sala prove intitolata «Dottor Wood Studio» in cui gruppi emergenti possono esercitarsi, registrare e addirittura produrre demo. Un altro passo in avanti dell’associazione «Engovers», sorta nel 2010 per promuovere cultura musicale per i giovani partendo dal panorama pinerolese, che da quest’anno ai tre soci fondatori Leo (Leandro), Fede (Federico) e Ale (Alessandro) si sono aggiunti Gustavo Boetti e Serena Barbero.
Con il presidente dell’associazione Leandro Frencia, in arte Leo, mi sono incontrata per visitare la struttura e conoscere meglio tale gruppo di giovani che realizza un progetto così ambizioso in un periodo economico difficile.
Aprire una sala prove e uno studio di registrazione è un’impresa che richiede competenze specifiche da un lato e un investimento dall’altro. Cosa vi ha spinto a seguire una rotta che oggi definirei controcorrente?
«Innanzitutto avevamo la disponibilità degli spazi e l’esperienza necessaria per cimentarci in questa nuova avventura che è, per noi, diversa dalle attività che svolgiamo di solito, come l’organizzare eventi e l’offrire servizi musicali, ma con la quale si viene a completare il nostro percorso culturale associativo; poi, è una novità perché nella nostra area non vi sono finora altri studi di registrazione; infine, il servizio che offriamo, ad un costo davvero basso, ha la finalità di promuovere la musica tra i giovani, che è proprio il fine della nostra associazione.
La parte tecnica della sala prove sarà curata da Gustavo Boetti, tecnico audio nonché musicista, coadiuvato da Serena Barbero per quella amministrativa.
Prima abbiamo realizzato la sala prove principale, Aurora, 25 mq, completamente insonorizzata, fornita di batteria, amplificatori e impianto voce; poi ci siamo dedicati alla sala di registrazione. Entrambe le sale sono collegate, così è possibile suonare nella sala prove e contemporaneamente incidere la Demo nella seconda».
A cosa allude il nome Dottor Wood assegnato alla sala prove?
«“Wood” fa riferimento alla parola inglese legno, il materiale che riveste le due sale, mentre “Dottor” semplicemente perché ci piaceva. Sono termini che hanno una buona musicalità, facili da pronunciare non solo per gli adulti ma anche per i bambini. Prossimamente organizzeremo dei corsi di musica, di canto e di Deejay. Un progetto, per ora nel cassetto, è produrre LP per la vendita».
Com’è andata l’inaugurazione?
«È andata, direi, bene. C’è stata infatti una partecipazione di 200 persone circa. Una Jam session tenuta da un chitarrista e un batterista intrattenevano gli ospiti incuriositi dalla novità»
Potete dunque considerarvi soddisfatti?
«Siamo molto soddisfatti anche perché abbiamo fatto tutto da soli, occupandoci in prima persona sia della parte tecnica sia di quella economica».
Avete già gruppi che vengono a provare o registrare i loro brani ?
«Finora solo quattro gruppi hanno usufruito della sala prove. Diciamo che il progetto partirà a febbraio, anche se i feedback da parte dei musicisti sono già stati positivi. Il periodo natalizio veniva infatti a coincidere con altri nostri impegni dell’associazione».
Per quale motivo avete fondato un’associazione culturale e affibbiato ad essa il nome Engovers?
«In molti ce lo chiedono. Il nostro nome deriva sì dalla traslitterazione dall’inglese della parola “Hangover”, ma non ha nulla a che vedere con ciò, tanto meno con la commedia “Una notte da leoni”, prodotto 2 anni dopo la nostra fondazione.
Il nostro nome non ha un vero e proprio significato; lascia all’immaginazione di chi lo legge l’interpretazione più consona in base a ciò che vede della nostra associazione. Può significare “Hang”, dall’inglese “appendere” (uno dei nostri lavori è installare, attrezzatura appesa) e “Over” dall’inglese “oltre”; oppure una lettura più fantasiosa, quella che per assonanza riporta alla parola “ingovernabili”, vista la nostra associazione che si propone così variegata e il non porci limiti.
Ci piace organizzare feste finalizzate ad un sano divertimento, come deve essere per i ragazzi e i giovani. Con tale proposito è stata fondata l’associazione culturale.
Il nostro logo presenta infatti un segnale stradale di pericolo all’interno del quale vi è un omino con in mano un microfono per attirare l’attenzione delle persone su una festa che in corso, per venirci ad ascoltare e trascorrere del tempo in modo piacevole».
E se al posto del microfono volessimo vedere invece una bottiglia, l’attenzione alluderebbe a divertirsi con moderazione! Quali saranno le vostre iniziative?
«Come ho già detto poc’anzi vorremmo organizzare dei corsi di musica e canto nel Dottor Wood Studio e il nostro sogno è di poter incidere non solo demo, completi di mixaggio, editing e mastering, ma anche LP destinati alla vendita.
Abbiamo in programma la nona edizione di Entropik RockContest per gruppi emergenti in cui le eliminatorie si terranno, probabilmente, tra aprile e maggio e tra i premi vi sarà anche quello di “far musica” nella nostra sala prove.
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