A PALAZZO BRICHERASIO L’IMPRESSIONISMO DI ARMAND GUILLAUMIN
Dal 24 ottobre 2003 al 1 febbraio 2004
OTTOBRE 2003
TORINO – La rassegna ospitata a Palazzo Bricherasio vuole mettere in luce il lavoro del maestro Armand Guillaumin che rimase sempre fedele ai principi di base dell’impressionismo e indagare sui motivi della sua scarsa notorietà.
A differenza di artisti come Monet, Cezanne, Degas, Renoir, Sisley e Pissarro e Van Gogh, Armand Guillaumin pur partecipando a sei delle otto esposizioni impressioniste e condividendo appieno tutte le esperienze e le teorie del gruppo che si riuniva al caffè Guerbois, è poco conosciuto al pubblico. Cezanne diceva: « E’ un artista di grande avvenire … che io amo molto», mentre Van Gogh «credo che come artista Guillaumin abbia idee migliori degli altri e che se tutti gli altri fossero come lui produrrebbero delle buone cose».
Il percorso si apre con una visione della Parigi del 1874 per contestualizzare la famosa prima esposizione impressionista e prosegue con un’ampia raccolta delle opere più importanti di Armand Guillaumin comparate con alcuni lavori dei pittori che condivisero e popolarono con lui la scena artistica francese della seconda metà dell’Ottocento.
Dopo aver trascorso l’infanzia a Moulins, Guillaumin a 16 anni viene mandato a Parigi a lavorare come commesso nel negozio dello zio, il quale, resosi conto della forte passione del nipote, ben presto lo autorizza ad iscriversi ai corsi serali dell’Ecole Municipale de déssin. Pur continuando a lavorare, frequenta poi Acadèmie Suisse, dove conosce Camille Pissarro e Paul Cézanne, con i quali resterà amico per tutta la vita. Nel 1863 partecipa proprio con quest’ultimo al Salon des Refusés, esposizione che non sarà presa in considerazione né dai critici né dal pubblico, ed assiste alle riunioni del Caffè Guerbois, che raccolgono intorno ad Eduard Manet tutta l’avanguardia artistica. Solo nel 1891 potrà dedicarsi del tutto alla pittura a seguito di una ingente somma vinta al lotto.
Rimane ancorato sempre alle prime istanze impressioniste come dimostrano I paesaggi di Pointoise e di Auvers, gli scorci della periferia parigina, le vedute dell’amata Crozant, rimangono i temi preferiti della sua pittura.
Fu questa limitatezza dei soggetti che relegarono Guillaumin all’ombra degli altri impressionisti o forse l’agiatezza raggiunta che gli consentì di non preoccuparsi né delle nuove ed ardite sperimentazioni, né delle tendenze di mercato?
La mostra intende dare al visitatore gli strumenti necessari per rispondere a tale quesito e per ridare la giusta luminosità ad un artista che, al di là di ogni classificazione, seppe portare avanti la sua idea di pittura.