LAVAZZA PRESENTA GLI “EARTH DEFENDERS” DEL SALONE DEL GUSTO DI TORINO

Al Teatro Carignano di Torino, presentazione del calendario Lavazza 2017, con l’interpretazione capolavoro del pianista Ezio Bosso

ALESSANDRO BONVEGNA

TORINO – Sotto un cielo poco nuvoloso e un clima ancora mite di fine settembre, come meglio non si sarebbe potuto chiedere, si è aperta l’edizione 2016 di Terra Madre Salone del Gusto. Già dal primo mattino tutti gli stand regionali e internazionali di degustazione erano operativi e impeccabili all’interno della fantastica cornice del Parco del Valentino, del Lungo Po e delle vie del centro.

L’organizzazione era perfetta, e si respirava vera arte del gusto nelle sue varie forme, specialità e sperimentazioni: da quelle più locali, come la vera amatriciana di Amatrice – colpita duramente dal terremoto di appena un mese fa – a quelle internazionali, come ad esempio le birre europee. Si riuscivano perfino a trovare chimici farmaceutici che utilizzano le specialità della loro terra per creare profumi e creme, vero esempio di arte culinaria che riesce a trasformare la sua funzione primaria di nutrire.

Quasi il Salone fosse la continuazione, se non la migliorìa, del noto slogan Nutrire il Pianeta di Expo Milano 2015, con il marchio Lavazza che ha colto al meglio quello che è un obiettivo primario e quanto mai attuale: “We are what we live”, cioè “siamo ciò che viviamo”.

Per il terzo anno consecutivo, il gruppo leader del caffè italiano dedica al progetto Earth Defenders – intrapreso con Slow Food – il calendario 2017, per raccontare chi sono i “Difensori della terra”. E l’ha fatto in grande stile, presentandolo al Teatro Carignano lo scorso giovedì sera, durante un evento esclusivo che ha visto sul palco il team Lavazza, i cui portavoce hanno illustrato al meglio tutto il lavoro svolto, con  il Presidente dello Slow Food, Carlo Petrini.

Il risultato è un vero e proprio capolavoro che, sotto la direzione creativa di Armando Testa, centra perfettamente l’obiettivo: il rispetto ambientale, nel senso di necessità di protezione alla Terra Madre che ci ospita e nutre.

Come ben ha sottolineato Francesca Lavazza, board member dell’azienda: “Esseri umani e natura si contrappongono e si fondono, perché l’uno non può prosperare senza l’altro”. Affermazione, la sua, che trova corpo in questo calendario, in cui all’aspetto ambientale si unisce l’aspetto culturale delle nostre radici. In vendita in edizione limitata a sostegno di Terra Madre, contiene non a caso 12 coppie di foto affiancate. In ognuna, da un lato si osserva il ritratto di uomini e donne di India, Sri Lanka, Indonesia, Vietnam e Laos: volti ricchi di dignità e, appunto, cultura, quella del lavoro a stretto contatto con la propria terra e natura, a sua volta immortalata nell’altro scatto.

Sono gli “Earth Defenders”, i Difensori della Terra, veri “eroi moderni”, scelti dal fotografo francese di fama internazionale Denis Rouvre nei suoi 58 giorni passati in Asia. Vincitore del World Press Photo nel 2010 per un’immagine della serie “Lamb”, nel 2012 per quella della serie “Low Tide” e nel 2013 per quella della serie “Sumo”, l’artista ha voluto valorizzare i veri protagonisti della Lavazza, i contadini, gli agricoltori e gli allevatori, impegnati a nutrire il mondo in modo equo e sostenibile”.

Per dare un significato ancora più profondo a questo lungo e ricercato lavoro sul campo, i 12 dittici di Rouvre sono stati proiettati in successione accompagnati dalle melodie  del piano del grande artista Ezio Bosso. Una persona, prima ancora di un pianista, di un’umanità strabiliante, e un’empatia verso il mondo eccezionale. Doti, queste, che affiancate al suo piano – il suo “amico”, come lui lo chiama- hanno trasportato l’intero teatro in un viaggio profondo e di introspezione, in cui anche la parola ha acquisito un sapore.

Bosso, uno degli esempi viventi di passione e perseveranza, con le sue composizioni che, attraverso un pianoforte, parlano di gioia e dolore, del senso di non mollare, di amore, ha impreziosito la serata con alcune riflessioni importanti sul senso della vita e sulle sue “stanze”. Stanze che abitiamo sempre, ma di cui spesso ci dimentichiamo, o che diamo per scontate. Proprio come la Terra Madre che abitiamo, perché “we are what we live”, e la standing ovation al termine del concerto suona a sua volta come un invito a non dimenticare che noi siamo ciò che viviamo.       

Il calendario tanto atteso può essere visionato presso lo Spazio Lavazza, in via San Francesco da Paola 28, in cui è anche stata allestita una mostra gratuita dedicata ai tre anni del progetto The Earth Defenders, iniziato con le foto di Steve Mc Curry.

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