LA SFIDA DI UN BUON MANAGER
Coniugare il bilancio con l’umanità per valorizzare la persona.
Alessandra Ferraro 16.02.2020
Un’udienza privata da Papa Francesco a Casa Santa Marta per Mariella Enoc, Presidente dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, per suggellare i cinque anni di impegno alla guida del più importante centro pediatrico d’Europa. Sono trascorsi cinque anni infatti dalla sua nomina, prima donna a presiedere il consiglio d’amministrazione dell’Ospedale Vaticano.
La ricorrenza ha coinciso con un’udienza privata concessa dal Papa ad un piccolo gruppo di persone, accompagnate dalla presidente Enoc, per ringraziarle della collaborazione offerta all’ospedale in occasione del 150esimo anniversario dalla fondazione. Un incontro nel segno della profonda stima e sintonia: «È stata una coincidenza imprevista e fortunata – ha commentato Mariella Enoc – ma l’ho vissuta come un regalo del Papa per il mio quinto compleanno al Bambino Gesù. Il Santo Padre ha avuto parole molto affettuose nei miei confronti, ha condiviso le scelte che stiamo facendo, mi ha incoraggiato ad andare avanti ed ha espresso grande apprezzamento per il lavoro dell’Ospedale».
Un buon manager è colui che sa coniugare il bilancio con l’umanità. Lo ripete ogni giorno ai suoi collaboratori la Presidente del Bambino Gesù con la forza della sua testimonianza. Instancabile e determinata porta negli angoli più sperduti del mondo la sua professionalità ed umanità realizzando progetti di assistenza e di cooperazione in Siria, Cambogia, Russia, Cina, Giordania, India. Ha concretizzato la volontà di Papa Francesco di costruire un centro terapeutico per la malnutrizione infantile a Bangui, nella Repubblica Centroafricana. Da qui è partito il progetto di realizzare, accanto alla vecchia struttura visitata dal Papa, nel 2015 in occasione dell’apertura della prima Porta Santa del Giubileo della Misericordia, un nuovo centro per la cura della malnutrizione. In meno di tre anni l’opera è stata realizzata, utilizzando manodopera locale, attraverso un capitolato e una gara d’appalto che rispettassero i lavoratori e l’utilizzo di materiali di qualità. Il progetto è così diventato realtà proprio nel 2019, anno che ha celebrato i 150 anni della fondazione dell’Ospedale Pediatrico del Bambino Gesù. In segno di riconoscenza il Governo Centrafricano ha assegnato a Mariella Enoc la più alta onorificenza, nominandola Comandante dell’Ordine Nazionale della Repubblica. Da sempre la sua missione è il servizio. “Quando sono stata chiamata la prima volta per questo delicato ruolo, inizialmente ho preso tempo per rifletterci anche a causa dei tanti impegni. Poi ho accettato e mi sono innamorata dell’ospedale, riversandoci tutto l’impegno, lo spirito di servizio e la passione per i bambini”. Una sfida dai grandi numeri: quasi due milioni di prestazioni ambulatoriali, 29mila ricoveri, 324 trapianti di organi, e oltre una sessantina di pazienti accolti dall’estero e provenienti da 28 Paesi. I progetti in cantiere non mancano: l’ampliamento della sede di Palidoro e il centro dedicato alle cure palliative. Da poco è stata inaugurata una nuova sede, dedicata alle malattie rare, che ospita in particolare un centro per l’autismo e un centro per l’anoressia. «Papa Francesco ha ricordato simpaticamente quando nella prima udienza del 2016 gli presentai uno ad uno i piccoli pazienti che avevamo portato in Aula Paolo VI. Un ospedale dove si conoscono a memoria non solo le cartelle cliniche ma anche i nomi dei pazienti, ha detto il Papa, non è solo un ospedale d’eccellenza, ma è anche una famiglia. Sono particolarmente orgogliosa di questo riconoscimento, che sento di voler condividere con tutto lo straordinario personale del Bambino Gesù – medici, infermieri, ricercatori, operatori, volontari – che ogni giorno, pur tra mille difficoltà, eseguono il loro lavoro con competenza, dedizione e umanità. Abbiamo tante sfide davanti, tanta strada da percorrere insieme. Le parole del Santo Padre ci siano sempre di stimolo e conforto». Una storia di carità festeggiata lo scorso anno con il traguardo dei 150 anni. Una storia di scienza e di ricerca che continua nel 2020: “Il futuro dell’Ospedale Bambino Gesù è costituito dalla ricerca scientifica per dare un nome a malattie ancora senza diagnosi e cure, ma anche dalla condivisione della conoscenza che abbiamo raggiunto a livello clinico e scientifico. L’azione di cura è sempre un lavoro collettivo, il lavoro di una comunità che cura e si prende cura”.