“LA MIA SFIDA (E FU COSÌ CHE MI FECI MEDICO)”

Ruggiero Grio racconta la sua storia, esempio di vita da seguire

MARIANGELA ZIZZI, 30.04.2015                    FOTOGALLERY

TORINOÉ nelle cadute che si sente il bisogno di scrivere un’autobiografia, quasi per fare un bilancio della propria vita, per sapere chi dobbiamo ringraziare e chi no”.

Sono le parole della giornalista Barbara Ronchi della Rocca a dare il via alla presentazione del libro autobiografico “La mia sfida (E fu così che mi feci medico)” del dottor Ruggero Grio (Laruffa Editore 2014) svoltasi giovedì 23 aprile 2015 alle ore 18 nella Sala Principe Eugenio della sede AIP (Associazione Immagine per il Piemonte), presieduta da Vittorio G. Cardinali, nonché autore della prefazione del volume.

Il Signor Ruggero è medico chirurgo specialista in ginecologia, ostetricia ed oncologia, nato in Calabria nel 1942 da padre medico e madre di origine nobile, con un nonno in famiglia che desiderava per il nipote un futuro da grande dottore. Una famiglia agiata, una vita tranquilla, fino a quando Ruggero decide di abbandonare il porto sicuro che è la sua Calabria per trasferirsi a Torino ed iniziare qui la sua vita intervallata da importanti sfide. La prima: farsi medico e sposarsi senza l’aiuto, soprattutto economico, dei suoi genitori, contrari alla sua scelta di vivere e sposarsi nella prima capitale d’Italia. Dopo aver detto addio alla vita dorata nella lontana Calabria, Ruggero ha conosciuto la povertà ed il lavorare senza sosta per assicurare una vita dignitosa a sua moglie e ai suoi due figli, seppur ogni anno era costretto a comprare il panettone per Natale nel mese di luglio per risparmiare qualche soldo in più.

Pubblicato in seconda edizione, il volume non è scisso dal contesto storico nel quale il dottor Grio ha vissuto. Egli ricorda la Seconda Guerra Mondiale, il difficile dopoguerra, i rivoluzionari anni ’60, gli anni di piombo, il famoso mondiale del 1982. E ricorda anche le Brigate Rosse, di cui è stato vittima. A soli 29 anni, Ruggero era professore cattedratico di ginecologia e ostetricia presso l’Università di Torino. Non era impegnato in politica o in società ma nel clima teso della Torino degli anni ’70, era un simbolo civile da abbattere, considerato dalle BR “servo dello Stato”. Per questo è stato bersaglio di quattro proiettili sparati sulle articolazioni, non col fine di ucciderlo ma ferirlo a vita ed in effetti le conseguenze di quell’attentato sono visibili ancora oggi sul corpo di Ruggero. Ma lui ha superato anche questa sfida, negando a se stesso di confessare alle Brigate Rosse colpe non sue.

“E’ propria questa la forza del suo libro: ci pone in un mondo migliore anche se il contesto di riferimento era peggiore rispetto al nostro presente”, spiega la giornalista Barbara Ronchi della Rocca. Il “mondo migliore” era quello in cui si cercava di aggiustare qualcosa prima di buttarla via, in cui si lottava per gli ideali nei quali si credeva rischiando la propria stessa pelle, un mondo in cui si dava importanza al vero amore. Ma la forza più grande che investe il lettore è il coraggio di Ruggero che, dopo tante battaglie, ha affrontato la sfida più grande: perdere per sempre suo figlio Michele. E’ stato un lutto improvviso che gli ha provocato un dolore immenso ma l’essere medico l’ha aiutato  ad andare avanti  proprio per salvare gli altri. Per il dottor Grio “essere medico è poter migliorare la vita di un altro essere umano, liberarlo dal male di cui soffre, riconsegnargli la vita. La sua professione l’ha salvato, oltre alla letteratura, alla filosofia e alla fede che lo spinge ad affermare: “tutto ciò che è bene sopravvive anche dopo la morte”.

Il libro “La mia sfida (E fu così che mi feci medico)” di Ruggero Grio, pensato in primis per se stesso, quindi esteso alla collettività ed adottato nelle scuole, è fonte di forza e coraggio, dimostrazione del fatto che si può essere felici nonostante i duri colpi che la vita inevitabilmente riserva all’essere umano. La presentazione rientra nella rassegna degli “Aperitivi culturali” dell’Associazione Immagine per il Piemonte, da cui Ruggero Grio è stato premiato con una medaglia al merito. Il calendario dei prossimi appuntamenti si trovano sul sito www.immagineperilpiemonte.it.

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Fotografie di Carlo Cretella

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