INFINI.TO MIRA ALLE STELLE
L’osservatorio astronomico propone due iniziative … Spaziali: “Pioggia di comete” ed “Occhi al cielo”, per celebrare il matrimonio tra Cinema e Scienza
Alessandra LEO
PINO TORINESE (TO) – «Ogni volta che ripetiamo questo spettacolo è un successo! Ti ricordi l’ultima volta? Il pubblico non smetteva di applaudire … Poi però abbiamo proprio dovuto togliere il catenaccio dalla porta d’ingresso! »
È l’astrofisico Gian Paolo Tozzi – dell’osservatorio di Arcetri – a pronunciare queste parole durante un piccolo sketch comico con Lapo Casetti – docente del Dipartimento di Fisica ed Astronomia dell’Università degli Studi di Firenze. I due studiosi hanno presentato Visione Notturna, coppia di incontri tenutisi il 9 ed il 10 ottobre alle ore 21 all’interno del Planetario di Torino: una curiosa fusione tra cinema muto ed astronomia, atta ad avvicinare gli spettatori alla materia, divertendosi. Entrambi i meeting sono stati curati dall’INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica) e dall’AAAA (Associazione Astronomica Amici Arcetri) in collaborazione con il torinese Museo Nazionale del Cinema e gli attori del Teatro del Mantice.
“Pioggia di comete”, tenutosi di venerdì, ha raccontato attraverso immagini ad alta risoluzione e proiezioni di film inediti in bianco e nero cosa siano le comete e quali interpretazioni l’umanità abbia conferito a questi straordinari fenomeni: «Quello di stasera è un vero e proprio viaggio. È un viaggio che parte dall’immaginario, sia dall’immaginario scientifico che da quello popolare, e che arriva fino ad oggi» raccontano Casetti e Tozzi. Dalla prima osservazione (documentata tramite un’incisione) di una cometa nella Cina del 168 a.C. fino al più recente evento di Tunguska in Siberia: in quel 30 giugno del 1908 avveniva, a 700 km di distanza dalla Terra, il maggiore evento esplosivo mai registrato nella storia recente. Un meteorite, una cometa, l’antimateria stessa? Quel bagliore lasciava spazio a mille ipotesi, nessuna delle quali finora confermate. Nello stesso anno, il 22 agosto, la giornalista scientifica Miss Mary Proctor annunciava sul “The San Francisco Call” il ritorno della cometa di Halley. L’interesse della gente per l’astronomia era salito così … Alle stelle, tanto che parallelamente comparvero anche i primi film muti sull’argomento: La fine del mondo di August Blom (1916) e le Meraviglie del creato di Hanns Walter Kornblum (1925) sono solo alcuni dei capolavori proiettati durante la serata. Ad affiancare Casetti e Tozzi durante lo spettacolo è l’astrobiologo John Robert Brucato, anche lui dell’osservatorio astrofisico fiorentino.
L’inedito esperimento di comunicazione scientifica si è concluso il giorno seguente con l’appuntamento “Occhi sul cielo” – da Galileo ai telescopi spaziali. Guido Risaliti, docente dell’Università di Firenze, ripercorre le principali tappe dell’evoluzione di questo apparecchio e ride quando i simpatici attori del Teatro del Mantice mettono in scena un siparietto in cui il grande studioso pisano, damigiana dopo damigiana, cerca inutilmente di istruire un allievo un po’ tonto. Nel ‘600 il suo cannocchiale ingrandiva l’immagine di ben venti volte; una scoperta sensazionale per l’epoca. Passano i secoli, l’inquinamento atmosferico aumenta e la strumentazione deve restare sempre più al passo con i tempi: l’ultimo “gioiellino” tecnologico della NASA – gioiellino dal diametro di 6,5 metri e dal costo di 8 miliardi di dollari – è il James Webb space telescope, degno erede di Hubble, che muoverà i suoi primi passi entro il 2018. Continua dunque il melting pot tra cinema e scienza, tra la proiezione di un estratto e l’altro Casetti rivela: «In fondo l’astronomo è come un voyeur delle stelle. Ama guardare senza essere visto».
Non solo Visione Notturna: INFINI.TO (alias l’osservatorio di Torino) propone altre iniziative, eventi ed aperture straordinarie altrettanto interessanti. Per maggiori informazioni consultare il sito www.planetarioditorino.it , scrivere all’indirizzo info@planetarioditorino.it o chiamare allo 011-8818740.