IL PUNTO SU PAPA FRANCESCO
La Realtà Del Demonio
Editoriale di Davide Ghezzo – 13 ottobre 2013
Nella consueta omelia a Santa Marta, il Papa richiama alla vigilanza e all’attenzione del cuore e della mente, affinché il demonio non prenda il sopravvento nella dimensione spirituale (che poi si riflette sul corpo) che è al centro di ciascuno di noi.
Il rischio che corriamo costantemente quando affrontiamo argomenti che esulano dalla quotidianità materiale, ci ricorda il pontefice, è quello di relativizzare, di banalizzare e ridurre ai minimi termini una realtà profonda, complessa, e antica. Accade allora che Gesù viene visto come un semplice guaritore, non troppo dissimile da quelli che si possono trovare a un tanto al chilo nei meandri della ciarlataneria odierna; e che gli indemoniati del Vangelo siano ridimensionati a ‘semplici’ malati psichici.
Beninteso Bergoglio riconosce che storicamente malattie come l’epilessia, a causa della profonda ignoranza medico-biologica nonché del fanatismo degli inquisitori più accaniti, venivano spesso trattate con inopportuni esorcismi; ma questo non vuol dire affatto cancellare la realtà del demonio.
La Chiesa di oggi è la prima a voler sgombrare il campo da tutte le forme patologiche riconducibili alla casistica medica – e dunque curabili con farmaci – oppure da tutte quelle turbe mentali che un adeguato ciclo di psicoterapia può risolvere abbastanza agevolmente. In effetti le principali Curie metropolitane indirizzano presso terapeuti specializzati tutti coloro che si rivolgono alle sedi vescovili chiedendo di essere esorcizzati. Ma se molti scoprono di essere ‘soltanto’ depressi, o epilettici, o schizofrenici, qualcuno viene rimandato al mittente: esistono casi che esulano dalla comprensione umana, ovvero manifestazioni fisiche e intellettuali (esplosioni di forza erculea in bambini o anziani, xenoglossia o altre conoscenze inspiegabili, fenomeni di poltergeist, per non citarne che alcune) che nessun medico può ricondurre ai suoi ponderosi studi.
E tuttavia i casi di possessione o infestazione demoniaca percentualmente restano certo un fenomeno di scarsa incidenza. Ma il Papa ci ricorda che l’azione del demonio, se a volte si manifesta in modo eclatante, più spesso si svolge in forme sottili, inavvertite. E tanto più l’Avversario può svolgere il suo lavoro oscuro quanto più noi ci dimentichiamo di vigilare, di custodire nel nostro cuore la purezza che ci è data dallo Spirito Santo.
L’esperienza del male e della sua radice antica è universale e quasi onnicomprensiva. Papa Francesco sottolinea che il Maligno è presente all’inizio e alla fine della Bibbia – nonché nel cuore del testo sacro stesso, il Vangelo. Esso possiede una misteriosa originarietà, simboleggiata dal serpente tentatore nel giardino dell’Eden; ma riappare anche nell’Apocalisse giovannea, dove per fortuna è destinato alla sconfitta. Ciò tuttavia avverrà nell’ultimo giorno; se la storia universale è una partita di calcio, vinceremo al novantesimo.
Prima di allora, e pertanto in ogni singolo momento della nostra apparizione terrena, occorre essere vigili, tenere acceso il lume che rischiara la coscienza e purifica le intenzioni del cuore.
Sull’importanza e sulla verità di questo monito, di questa rotta da seguire nel viaggio periglioso dell’esistenza, non possono esserci dubbi. Amabilmente il Papa fa il verso ai fedeli che gli dicono: “Ma padre, lei è un po’ antico, ci fa spaventare con queste cose…”. Ebbene, l’antichità in questione non è quella di questo o di qualunque altro pontefice, o semplice sacerdote, bensì quella del Vangelo. L’ha detto Gesù, molte volte. E’ stato tentato dai demoni, e li ha scacciati, da sé e dai posseduti. Ha dimostrato che nel Suo nome possiamo farcela, purché restiamo uomini, e donne, veritieri, persone in cui la fiammella dello Spirito non può essere spenta da nessun vento di dubbia origine.