FOTOSOFIA ALL’ISTITUTO MARIA AUSILIATRICE DI LECCO
Innovativo laboratorio didattico che unisce filosofia e fotografia per creare arte
Alberto Locatelli, 26.09.2017
LECCO – “Leggi Madeleine di Marcel Proust e pensa a come esprimeresti il tema dei ricordi. Se riesci, scatta anche qualche foto”. Queste sono le parole che hanno aperto il laboratorio di eccellenza “Fotosofia – Come far filosofia a colpi di click” svoltosi presso l’Istituto Maria Ausiliatrice di Lecco.
Poche parole, ma quelle giuste, un testo filosofico e noi che provavamo a ragionare sul suo significato e a sperimentare una nuova modalità attraverso cui esprimere i nostri sentimenti. Così è iniziato tutto.
In origine l’idea non era quella di creare una vera e propria mostra fotografica ma solamente di sviluppare la creatività e il senso filosofico degli studenti per una breve, ma intensa settimana.
Poi si sa com’è, una cosa tira l’altra: scatti le prime tre foto, ti rendi conto che quello che stai facendo potrebbe avere un senso, ne scatti altre tre ed in un attimo ti ritrovi con dieci foto da ordinare secondo il filo rosso che hai in testa e che ti ha guidato sino a lì.
Ovviamente il processo non è stato semplice, è servita molta pazienza, tempo e voglia di mettersi in gioco, accettando consigli e pareri di chi aveva accettato la sfida. Una volta dentro il progetto abbiamo trovato dei compagni di viaggio e creato un gruppo che si supportava a vicenda, soprattutto quando la scelta fatta sembrava diventare troppo impegnativa.
Le idee prendevano forma man mano che si avanzava con il progetto e forse è stata proprio questa casualità, questo vivere il progetto come una sfida, a rendere così costruttivo ciò che abbiamo fatto.
Eravamo liberi di partecipare e di scegliere e nonostante la posta in gioco fosse alta e l’impegno richiesto a maggio (un periodo dell’anno particolarmente delicato per gli studenti), siamo arrivati fino in fondo: fino alla produzione di una vera e propria mostra fotografica!
Ci sono stati imprevisti e momenti di sconforto, ma pensiamo che questa esperienza li abbia fatti crescere, insegnando loro di non mollare di fronte alle difficoltà che si possono incontrare nella realizzazione di un progetto, per trovare nuove strade, nuove idee e nuove soluzioni.
In questo senso l’immaginazione è stata un ingrediente fondamentale: siamo stati in grado di riscoprirla, di renderla motore creativo e di riproporla non solamente come caratteristica peculiare solamente dei bambini – abbandonata poi gradualmente per lasciare spazio a pragmaticità e razionalità. Questo progetto ha dimostrato come sia molto importante mantenere viva la creatività, anche crescendo, per osservare il mondo in modo diverso dagli altri, secondo una differente prospettiva, cogliendone particolari che, altrimenti, solo i bambini potrebbero scorgere con tanta semplicità e facilità.
Oltre alla produzione e composizione fotografica, un’analisi approfondita dei contenuti ha permesso di capire quanto i ragazzi abbiamo bisogno di questo genere di stimoli.
È stato faticoso trasformare l’idea di ‘ricordo’ in qualcosa di concreto per trasmettere all’osservatore pensieri ed emozioni. Madeleine è stata senza dubbio un’importante occasione per dare uno slancio alla creatività e alla sensibilità, tanto per gli studenti quanto per noi docenti l’Istituto Maria Ausiliatrice: un progetto didattico di successo che ha suscitato l’interesse di molti. In particolare in un momento come il vernissage è stato bello vedere l’ottimo clima che si percepiva anche tra alunni e professori e come la scuola fosse riuscita ad aprirsi ad un pubblico esterno.
Crediamo che questo progetto e la mostra siano stati una delle migliori esperienze fatte durante questi anni scolastici: ci ha resi davvero soddisfatti ed orgogliosi di ciò che siamo riusciti a realizzare con impegno e duro lavoro. Abbiamo potuto lavorare su qualcosa che non si basa solo sulla concreta produzione manuale (come il semplice scattare fotografie), ma anche su qualcosa di ulteriore, qualcosa che ci porta ad affinare il nostro giudizio critico ed estetico, qualità fondamentali per aiutarci ad interpretare la complessità di tutto ciò che ci circonda. Abbiamo capito più a fondo alcune nostre caratteristiche, che prima non conoscevamo, ignoravamo o a cui davamo poca importanza e siamo riusciti a trasmettere agli altri qualcosa che avevamo dentro e che fino a quel momento era rimasto nascosto.
Questo laboratorio è stato un modo per instaurare ed intensificare rapporti, un cammino di gruppo e un percorso individuale allo stesso tempo. A volte non è stato facile rispettare le scadenze ma collettivamente siamo riusciti a ottenere un gran risultato che si può riassumere così: «Spesso ci accontentiamo del pacchetto fatto e finito, dimenticandoci che dietro ci sono duro lavoro, sacrifici, sconfitte, a volte delusione, ma alla fine arrivano le soddisfazioni, le gratificazioni, la gioia immensa di vedere terminato il proprio lavoro e di volerlo condividere con quante più persone possibile. Ecco cosa ci ha lasciato questo progetto: un’enorme soddisfazione personale e un gran desiderio di mettere insieme la fotografia e la filosofia per creare arte!».
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