FOTOGRAFI PER UNA NOTTE
Il Parco Dora diventa teatro notturno della maratona fotografica organizzata da Phlibero
LAURA DE SANTO, 12.05.2015 LOCANDINA
TORINO – Fotografare significa letteralmente “scrivere con la luce”. Ma la fotografia in quanto forma d’arte non si può ricondurre a un procedimento puramente ottico, meccanico o chimico attraverso cui si ricavano immagini. Fotografare significa anche camminare per ore alla ricerca di un volto, di un’espressione, di uno scorcio deserto, di un dettaglio da immortalare.
Nella notte tra il 23 e il 24 maggio 2015, fotografare significherà, in particolare, passeggiare di notte per trovare lo scatto giusto all’interno di un’ex area industriale. Phlibero, con il patrocino della città di Torino, organizza “Tutto in una notte”, una maratona fotografica in notturna all’interno del Parco Dora. L’evento è aperto a tutti, esperti e non, e il tema generale sarà per l’appunto “Il Parco Dora”, che verrà poi suddiviso in altri 4 sottotemi affidati ai partecipanti. Le iscrizioni alla maratona sono aperte fino al 15 maggio. Le modalità di iscrizione e i premi in palio si possono trovare sul bando di partecipazione, vedi link http://www.phlibero.it/bando-maratona-fotografica.html . L’obiettivo è quello di fornire immagini artistiche al Comitato Parco Dora, sempre impegnato a promuovere eventi e attività in quest’area.
Il Parco Dora è il prodotto di una profonda trasformazione e riqualificazione urbanistica. Situato sulla cosiddetta Spina 3, un’area fortemente industrializzata fino agli anni Novanta, fu la sede di alcune importanti fabbriche torinesi quali le Ferriere Fiat, la Michelin, la Savigliano e la Paracchi. Dopo la graduale dismessa, nel 2007 nasce il progetto per la trasformazione di questa zona in vista delle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Il risultato è un ambiente dove elementi industriali e natura coesistono, in un effetto post industriale che sin da subito ha attirato giovani, sportivi, artisti e non solo. La superficie è stata suddivisa in lotti: Vitali, Ingest e Valdocco dai nomi delle Ferrerie Fiat che vi sorgevano e Michelin e Mortara. Nel lotto Vitali gli alti piloni di acciaio dipinti in rosso fungono quasi da simbolo del parco. Silenziosi affiancano quel che rimane del capannone di strippaggio delle vecchie acciaierie: un’immensa tettoia sotto cui hanno trovato riparo campi da basket, calcio, piste da skate e murales colorati.
Incredibile pensare che una zona dove non molto tempo fa le persone si recavano per lavorare in fabbrica, seguendo ritmi ben scanditi, sia oggi dedicata al divertimento e alla creatività. È bello vedere come questi aspetti riescano a convivere proprio in un’area caratterizzata dagli elementi industriali del passato dando così nuova vita al Parco Dora, frutto di una trasformazione che merita di essere immortalata e interpretata con la fotografia.