FARE IL BENE FA BENE
E raccontarlo è doveroso: grandi firme del giornalismo ne parlano al convegno nazionale “Carità e Media”dei Vincenziani
Emanuela Terracina, 12.11.2017
TORINO – Sabato 11 novembre 2017, in occasione del 400° anno dalla fondazione del Carisma Vincenziano e del 20° anno dalla beatificazione di Federico Ozanam, la Società di San Vincenzo de Paoli ha organizzato il Convegno dal titolo: “Carità e Media” .
L’evento, svoltosi al Centro Congressi dell’Unione Industriale di Torino, è stato moderato da Alessandra Ferraro, giornalista RAI, con l’aiuto di Alessandro Ginotta, dell’Ufficio Stampa della Società di San Vincenzo De Paoli, e hanno partecipato il direttore della testata TGR RAI Vincenzo Morgante, il direttore di Avvenire Marco Tarquinio, il vaticanista di La Stampa Andrea Tornielli, il direttore di Famiglia Cristiana don Antonio Rizzolo insieme al collega Alberto Chiara, lo scrittore e storico di Federico Ozanam, della Giunta esecutiva Maurizio Ceste, e Marina Lomunno e Luca Rolandi di La Voce e Il Tempo.
A questa grande tavola rotonda, sono intervenuti anche altri giornalisti, operatori dei media e volontari, collegati in videoconferenza dalle varie sedi nazionali e internazionali.
Da Roma, il Presidente della Federazione Nazionale Antonio Gianfico con il direttore della rivista “La Civiltà Cattolica”, il gesuita padre Antonio Spadaro SJ, consultore del Pontificio Consiglio della Cultura e di quello delle Comunicazioni Sociali insieme al giornalista e professore universitario Carlo Climati.
Dagli uffici di Milano, si è collegato Luciano Fontana, direttore del Corriere della Sera.
Dalla sede del CSV di Napoli Monica Galdo della Federazione Nazionale e Francesco Gravetti di Comunicare il Sociale.
Infine, dalla città di Brasilia, in Brasile, è intervenuto anche il Presidente Generale della Società di San Vincenzo de Paoli Renato Lima de Oliveira, giornalista, scrittore e docente universitario.
La giornata è stata introdotta dal Presidente del Consiglio Centrale della San Vincenzo di Torino Giovanni Bersano, dal Coordinatore Regionale Marco Guercio, e dal presidente Nazionale Antonio Gianfico in collegamento da Roma.
Prima di iniziare la tavola rotonda, è stato inoltre trasmesso il saluto dell’Onorevole Luigi Bobba, Sottosegretario al Ministero del Lavoro.
Marina Lomunno ha riportato la sua preziosa esperienza personale, toccando il cuore dei presenti, e ha spiegato come la dimensione della carità sia il senso più autentico dell’agire del cristiano, che dovrebbe trasformare la vita del singolo in una dimensione del “noi”, e che la solidarietà deve essere il collante essenziale per costruire, insieme a tutta la comunità umana (credenti e non) un progetto d’amore e di bene per il mondo. Nella riflessione, sono stati ricordati San Vincenzo de Paolo e Federico Ozanam, i santi sociali torinesi, in particolare Leonardo Murialdo, che hanno tracciato il sentiero che ogni giorni milioni di operatori vincenziani concretamente fanno in ogni angolo del mondo.
Il dibattito si è poi spostato su come i mezzi di comunicazioni, in particolar modo le nuove piattaforme multimediali come i social network, possono e devono essere strumenti per raccontare il bene che si compie e si realizza ogni giorno, rispettando la dignità delle persone coinvolte, e sottolineando come la trasmissione delle informazioni spesso rischia di diventare propaganda, e quindi portando un messaggio distorto della realtà.
La carità non va confusa con il buonismo, la pietà, o azioni volte a rimarginare rimorsi di coscienza, ma riguarda una dimensione interiore, basata sulla lettera evangelica dei comandamenti di Gesù Cristo sull’amare il prossimo come se stessi.
Lo storico della Società, Maurizio Ceste, ha letto alcuni paragrafi scritti dal loro Fondatore, brevi ma densi di significato e ancora molto attuali, che parlavano del legame che unisce il pensiero e l’azione dei fondatori a quello degli anonimi, ma tutti presenti e vivi nel cuore di Dio.
La degna conclusione di questo pomeriggio all’insegna della carità e della cultura è stata quella di citare le parole di Papa Francesco, che rappresenta al meglio il concetto di carità e dedizione verso gli altri: in una sua omelia dello scorso 6 gennaio spiega infatti che il volto di Dio va cercato nelle persone che incontriamo, a partire da quelle che hanno bisogno, come anche dice il Vangelo secondo Matteo.
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