DIANE VON FURSTENBERG, “LA DONNA CHE VOLEVO ESSERE”
La storia della principessa imprenditrice, un esempio per tutte le donne a non arrendersi mai
KRIZIA RIBOTTA, 25.10.2015
Diane von Furstenberg, stilista e imprenditrice belga di successo mondiale, confessa in un’autobiografia com’è diventata la donna che voleva essere.
Una vita da sogno, la sua: all’età di 24 anni, nel 1969 sposa il principe Egon von Furstenberg, e l’anno seguente investe 30.000$ nella sua linea di abbigliamento femminile, che diventa immediatamente popolare. Ben presto si guadagna un nome nel campo della moda, e alcune delle sue collezioni vengono esposte al Costume Institute del Metropolitan di New York. Inizia così la sua scalata al successo, diventando una delle donne più influenti e creative dei nostri tempi. Il suo asso nella manica? Il wrap-dress, l’abito chic che conquista tutte le americane. Non troppo vistoso ma intrigante, semplice e facile da portare, il vestito diventa un evergreen, sfidando le mode delle passerelle e restando ancora oggi uno dei capi indossati dalla first lady Michelle Obama.
«Non so da dove partire per descrivere tutto ciò che devo al mio primo marito, il principe Eduard Egon (figlio della sorella di Gianni Agnelli, Clara, ndr). Mi ha dato fiducia e incoraggiamento a credere in me stessa».
Ruolo da principessa, il suo, che non è altro che una delle parentesi nella camaleontica vita di Diane: c’è poi stato un flirt con Richard Gere, una lunga relazione con Paulo, un brasiliano conosciuto a Bali, e la convivenza con Alain Elkann, che era stato sposato con Margherita Agnelli, cugina di Egon. Poi arriva Barry Diller, dirigente di uno studio cinematografico di successo, che diventa il suo secondo marito. Lui l’aveva sempre attesa, lei lo aveva sempre amato.
Proprio mentre la stilista sembra scrivere la parola “lieto fine” nel capitolo dell’amore, la vita la mette a dura prova. A 47 anni a Diane viene diagnosticato un cancro, che ovviamente combatte come una leonessa, perché non è ancora pronta per rinunciare alla vita che ha sempre voluto e che ha saputo costruirsi, sempre fedele a se stessa.
Ma chi è davvero la von Furstenberg? Prima di essere fashion designer e filantropa, è donna, moglie, madre e nonna. La sua è una storia sorprendente, fatta di fantasie, sogni diventati realtà, determinazione e soddisfazione personale. Un’immagine affascinante, la sua, che rispecchia con estrema sincerità l’animo di una donna che, sapendo mettersi in gioco, ha intrapreso la strada per diventare indipendente, senza dover mai “dipendere da un uomo per pagare le bollette”.
Il segreto della sua grinta e del suo meritato successo? Sua madre. «La mia forza viene da mia mamma che, dopo essere sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti di Auschwitz e Ravensbruck, pesava 22 chili. I medici le dissero che, viste le sue condizioni, non avrebbe potuto avere figli. Invece ebbe me, e per tutta la vita non ha fatto altro che ripetermi: “Dio mi ha salvato la vita perché potessi darla a te. Sei la mia bandiera di libertà”».
Così, mentre decide i calendari delle sfilate a New York e si batte per abolire la schiavitù femminile nel mondo, trova il tempo di raccontare con trasparenza la sua vita, circondata da quelle che chiama le donne della sua famiglia. Tra le tante, Larissa Windish Graetz nipote della principessa migliore amica del marito Egon, Ginevra Elkann, che considera sorella di sua figlia, e Marina Cicogna, produttrice conosciuta quando aveva solo 19 anni, durante il Ballo delle debuttanti a Venezia.
«Credo molto nelle donne e nella loro forza, e il messaggio del mio libro è che, in una società dove ancora regna l’oscurantismo, se troviamo la forza di unirci, tutte noi possiamo ancora salvare il mondo». Parola di principessa.
La donna che volevo essere
Diane von Furstenberg
Marsilio Editori, 2015
288 pagine