DA PAPA BENEDETTO XVI A PAPA FRANCESCO
Cinquanta minuti di immagini e testimonianze inedite nel dvd del Centro Televisivo Vaticano distribuito dal Corriere della Sera
VALENTINA BARBAGALLO, 17.06.2013
“Io Sono un peccatore, ma confidando nell’infinita Misericordia e nell’infinita pazienza di nostro signore Gesù Cristo, in spirito di penitenza accetto”. Con queste parole Jorge Bergoglio riceve il soglio pontificio il 13 marzo 2013. È uno dei tanti retroscena del documentario «Francesco – Elezione di un Papa che viene dalla fine del mondo», in edicola con il Corriere della Sera.
Un dvd unico, un documento d’eccezione che racconta, in un’efficace sintesi di nemmeno un’ora, i giorni che hanno cambiato la Chiesa: dalla rinuncia di Papa Benedetto XVI (l’11 febbraio 2013), una rinuncia per la prima volta nella storia senza costrizioni, fino all’elezione di Papa Francesco, e all’incontro tra i due Papi.
Prodotto dal Centro Televisivo Vaticano in collaborazione con Officina della comunicazione, Rai Eri e il Corriere della Sera, il dvd aiuta a riflettere su quello che è avvenuto, anche grazie alle interviste ai cardinali Angelo Comastri, Oscar Maradiaga, Gianfranco Ravasi e Angelo Sodano, che ci offrono diversi punti di vista su questo evento unico.
Il cardinale Maradiaga riflette il senso di smarrimento quando Benedetto XVI si è trasferito, ma manifesta la gioia per un Papa che viene per la prima volta dall’America Latina. Il cardinale Sodano, invece, definisce l’annuncio della rinuncia come “un fulmine a ciel sereno”. Il cardinale Ravasi coglie la continuità e la differenza tra le due figure: “La base di papa Benedetto è stata quella di fare un perimetro nel quale sta la Chiesa. Da questo punto bisogna anche costruire un orizzonte che va oltre e che si dilata e dilaga: questo è forse ciò che egli vede realizzarsi attraverso la diversità, la differenza ma anche la grande intensità della figura di papa Francesco, il suo successore”. Tutti i cardinali parlano dello Spirito Santo che li ha guidati nell’elezione del nuovo Papa; le parole del cardinale Comastri sono significative: “Ho quasi sentito fisicamente la presenza dello Spirito Santo che faceva convergere tutti i cardinali nella scelta del nuovo Papa. In tutti c’era palpabile il desiderio che il nuovo Papa profumasse di Vangelo”.
Parole e immagini ripercorrono giorni storici e trasmettono emozioni. Il documentario si apre con l’elezione di papa Francesco e il suo saluto dal balcone sulla Loggia di San Pietro: “Sembra che i miei fratelli cardinali sono andati a prendermi quasi alla fine del mondo”.
Quando il nuovo Papa chiede di pregare per Benedetto XVI, con una sorta di flashback, la narrazione si sposta sull’annuncio della rinuncia di Ratzinger.
Le parole di Ratzinger arrivano dopo una lunga meditazione: “Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza, che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte a esercitare in modo adeguato il ministero petrino”.
Dall’11 febbraio, data dell’annuncio della rinuncia, al 28 febbraio, quando sarà trasferito a Castel Gandolfo, Benedetto XVI non fa che ringraziare tutti i fedeli per l’amore e la preghiera con cui l’hanno sempre sostenuto e ribadisce che rinuncia al Soglio di Pietro per il bene della Chiesa.
Infatti, papa Benedetto non sta abbandonando la Chiesa, continuerà a servirla in un altro modo, dedicandosi sempre più alla preghiera e alla meditazione. Egli afferma: “Dio mi chiama sul monte”.
Il 28 febbraio, dunque, Benedetto lascia l’appartamento pontificio. Un elicottero lo porta a Castel Gandolfo. Una volta arrivato, si affaccia dalla loggia centrale del Palazzo Apostolico:“ Questo giorno mio è diverso da quelli precedenti. Sono semplicemente un pellegrino che inizia l’ultima tappa del suo pellegrinaggio in questa terra”.
Le immagini ci trasportano, poi, ai preparativi per il Conclave. Il Conclave inizia il 12 marzo, il giorno seguente alle 19.06 viene eletto il nuovo Papa.
Papa Francesco colpisce subito per la sua semplicità, la naturalezza e il modo semplice e vero di presentarsi. Invita a non cedere mai al pessimismo e all’amarezza ed a cercare il coraggio per perseverare nel soffio possente che lo Spirito Santo dona alla Chiesa.
Durante il primo incontro ufficiale con i giornalisti spiega perché ha scelto il nome Francesco: “Francesco è l’uomo della pace e così è venuto il nome nel mio cuore, Francesco d’Assisi è per me l’uomo della povertà, l’uomo della pace, l’uomo che ama e custodisce il creato. (…). Come vorrei una chiesa povera e per i poveri”. Parole nuove, parole diverse che colpiscono e lasciano il segno.
La vera differenza tra papa Francesco e Benedetto XVI, infatti, sembra essere il linguaggio. Bergoglio è più diretto, più comprensibile. Un Papa diverso dunque che cerca il contatto con le persone e si relaziona con tutti, ma soprattutto con i malati e i disabili. Il vero potere del successore di Pietro sta, infatti, nel servizio, servire gli altri, i più deboli, i più poveri, gli indifesi.
Un Papa che inizia un cammino sulla via della Misericordia e ci fa capire quanto “Un po’ di Misericordia rende il mondo meno freddo e più giusto. Abbiamo bisogno di capire bene questa Misericordia di Dio. Questo Padre misericordioso che ha tanta pazienza. Il Signore mai si stanca di perdonare, siamo noi che ci stanchiamo di chiedere il perdono”.
Il documentario si conclude con lo storico incontro tra papa Francesco e Benedetto XVI a Castel Gandolfo. Un evento unico che ci offre il senso di continuità e capacità della Chiesa di affrontare le sfide di oggi.