“COME METEORA …”
Il martirio di Concetta Lombardo: angelo di purezza
Sebastian Ciancio, 30.08.2016
CATANZARO – “… state molto attenti a far piangere una donna, che poi Dio conta le sue lacrime!” [1]. La Serva di Dio Concetta Lombardo, vissuta umilmente tra i podèri di Stalettì (Catanzaro), è ricordata per la sua fine tragica e gloriosa.
Fu uccisa ad appena 24 anni, per aver rifiutato di convivere con una persona già sposata e padre. Simbolo di purezza e castità, catechista e terziaria francescana, la santità della giovane Concetta è incarnata nei calli delle sue mani di sarta e contadina[2]; mitezza comparabile a quella dell’ispiratore San Francesco di Assisi di cui condivideva austerità e povertà in perfetta letizia. La sua fu una vita semplice, di duro lavoro e di costante preghiera – in un contesto sociale non diverso da quello di tante ragazze del Sud povero e rurale del XIX secolo – che culminò il 22 Agosto 1948 con il drammatico martirio per le mani di Vincenzo Messina, il fruttivendolo-macellaio che, seppur legato da un altro vincolo matrimoniale, si invaghì di Concetta al punto da molestarla e avanzarle proposte sempre più esplicite fino alla convivenza.Al suo fermissimo ed ennesimo rifiuto, le sparò. Poi caricata la rivoltella, la puntò contro se stesso e si tolse la vita. Come emerge fra le righe dell’ultima fatica del giovane studioso e giornalista Luigi Mariano Guzzo “Come meteora. La Storia di Concetta Lombardo” (La Rondine, Catanzaro 2015) , il “no” di Concetta al suo carnefice risuona con forza in un “sì” alla grazia di Dio, alla verità della Sua Parola, al rispetto della sessualità perché concepita come dono da proteggere integralmente.Spiegare la bellezza della castità , raccontando i ventiquattro anni della fugace “meteora” d’amore Concetta Lombardo non è facile ma il Dott. Guzzo ne ricama abilmente il profilo evidenziandone sensibilità, spessore umano e religioso. La difesa della verginitàandrebbe intesa – in tal senso – come appello a non concedersi precipitosamente e a non banalizzare l’atto carnale. In giovane età, soprattutto, il sesso andrebbe scoperto con gioia, amore, attenzione. Scrive Vincenzo Bertolone, Arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace nella presentazione: « La Serva di Dio Concetta Lombardo per la coscienza collettiva è un fiore purissimo. Immolatasi pur di custodire la verginità (…) Purezza evoca il dono, l’offerta di sé. Concetta infatti apparteneva ad un altro, al quale si consacrò, per sempre [3]». Concetta quindi ha difeso la purezza del suo animo fino al sacrificio del suo corpo, pervasa dal sano desiderio di costruire una vita benedetta dai sacramenti, autentica e fondata sulle verità del Vangelo. La vita di Concetta Lombardo fu una “meteora” che si allontana nel momento in cui lascia una scia luminosa nei cuori della gente. Un segno indelebile di coerenza, coraggio e verità.