ALESSANDRA FERRARO RACCONTA L’UOMO FRANCESCO

Intervistata da Carolina Veiluva durante la presentazione del suo libro Non guardate la vita dal balconeall’Università di Asti

Eleonora Cappati, 20.01.2016                      FOTOGALLERY

Asti  – Non guardate la vita dal balcone, per favore, non mettetevi nella coda della storia, ma siate protagonisti e giocate d’attacco”: esordisce così Carolina Veiluva, studentessa universitaria, alla presentazione del libro “Non guardate la vita dal balcone” svoltasi nella sede dell’Università di Asti.

Citando questa  famosa  frase di Papa Francesco, l’organizzatrice dell’evento Carolina inizia l’intervista all’affermata autrice Alessandra Ferraro, nota vaticanista e giornalista Rai. Tra il folto pubblico presente spiccano il vescovo di Asti, monsignor Francesco Ravinale, con il suo vicario Don Vittorio Croce e il referente del progetto culturale Michelino Musso, il direttore dell’Università ospitante Francesco Scalfari e il professor Renato Gendre dell’Università di Torino.

Alessandra Ferraro, orgogliosa del successo del suo libro sempre più richiesto dal nord al sud dell’Italia, risponde con gioia e passione alle domande di Carolina.

Come mai hai scelto proprio questa frase per descrivere Papa Francesco?

Questa frase è stata pronunciata dal Papa a Rio de Janeiro durante la giornata mondiale della gioventù. Non è un semplice motto, ma racchiude in sé uno stile di vita. I giovani devono immergersi nella vita e diventarne protagonisti. Se scelgono di aspettare e osservarla da fuori, un giorno si accorgeranno che la vita, per quanto lunga, in realtà sarà passata in un soffio e loro saranno finiti nella coda della storia”. Così Alessandra spiega su cosa si basa l’ autenticità della vita di un uomo coraggioso come Papa Francesco, che sceglie ogni giorno di mettersi in gioco, combattendo le grandi guerre da pontefice e le piccole battaglie di tutti i giorni da uomo.

Un Papa che arriva dalle periferie del mondo ma ha le sue origini nel  Piemonte, Monferrato. Quanto pesa nel suo vissuto questa terra astigiana?

Papa Francesco ha sangue piemontese ma incarna il DNA argentino. La sua vita è, infatti, segnata dall’esperienza della dittatura e delle Villas Miserias, le favelas argentine. Non si è mai tirato indietro e si è sporcato le scarpe nel fango di quelle strade, per aiutare gli ultimi. Ed è proprio questo il messaggio che la sua Chiesa vuole trasmettere al mondo intero: accogliere gli ultimi. Lo dimostrano da subito i primi due viaggi che ha compiuto: a Lampedusa, in onore dei 300 morti del Mediterraneo, e in Sardegna, la regione italiana col più alto tasso di disoccupazione di tutta la penisola”.

Con il suo modo di comunicare Papa Francesco è  riuscito ad avvicinare moltissima gente, anche laici. Come spieghi questo seguito?

“Papa Francesco è un fenomeno mediatico di cui si sono innamorati i giornalisti, che hanno cercato di raccontarlo, come anche le persone comuni. Francesco è una persona semplice e autentica. Basa la sua vita su una semplice parola: Misericordia. Per questo anche i laici ne sono affascinati: perché vedono un’apertura e una profonda attenzione verso l’altro”.

Il tuo libro accoglie anche contributi di personaggi di chiara fama, quali ?

“Ho scelto, per rappresentare Francesco, le persone che gli sono più vicine: Monsignor Viganò, attuale prefetto della Comunicazione del Vaticano nonchè direttore del  Centro Televisivo che ogni giorno ci racconta il papa attraverso le immagini, il vaticanista del TG2 Enzo Romeo, il vescovo di Noto Monsignor Staglianò, l’ex Rettore Maggiore dei Salesiani Don Pascal Chavez e il pluripremiato giornalista-scrittore-conduttore Bruno Vespa”.

Applauditissima Alessandra Ferraro, con gli occhi che brillano ancora per l’emozione, ricorda il magico momento in cui, il 16 dicembre 2015, ha consegnato personalmente al Papa una copia del suo libro tradotto in spagnolo. “É un uomo di una semplicità disarmante” afferma, e la soddisfazione di Alessandra, nel pronunciare questa frase, è quasi tangibile.

Ha fatto da cornice a questo speciale ed atteso incontro la coinvolgente musica del gruppo Petite Salmon Blues” che hanno voluto rendere omaggio alla empatica Alessandra ed alla sua opera con la potente vocalist Enrica Marozzi.

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Fotogallery di Carlo Cretella

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