A CORNALEY, INCONTRO MENSILE DI PREGHIERA PER GINO PISTONI

Un’atmosfera di amicizia e spiritualità

DICEMBRE 2007

GABRIELLA OLDANO

SETTIMO VITTONE – «Genuflesso su questi gradini della balaustra Gino Pistoni prendeva l’ostia consacrata»: con questo ricordo, conciso e pregnante, il vicario della diocesi di Ivrea monsignor Arnaldo Bigio ha voluto richiamare la figura del giovane martire eporediese Gino Pistoni (1924-1944), quale testimonianza di santità laica durante la prima funzione di preghiera itinerante a lui dedicata.

Ideata ed organizzata dal giornalista Gianni Ferraro dell’associazione “Amici di Gino”, in collaborazione con il presidente dell’Azione Cattolica diocesana Elio Signoroni, essa si è svolta domenica scorsa 25 novembre nella seicentesca Cappella dell’Ausiliatrice, in frazione Cornaley, a Settimo Vittone.

«La recita del Rosario meditato è venuta a coincidere con la ricorrenza della festa di Cristo Re Redentore; per amore di Lui, Gino giunse a compiere lo straordinario gesto del sacrificio di sè facendosi egli stesso dono eucaristico per salvare la vita di un giovane nemico». Sono le parole con cui monsignor  Arnaldo Bigio ha introdotto la figura del giovane partigiano “bianco” che, prima di morire dissanguato, scrisse con il suo stesso sangue su un sacchetto di tela: «Offro mia vita x A.C. e Italia. W Cristo Re».

Un’atmosfera di amicizia e spiritualità, un afflato di gioia e commozione si respirava tra i presenti nella piccola chiesa di Cornaley. Una partecipazione sentita da oltre cinquanta persone con Gabriella Pistoni, in rappresentanza della famiglia di Gino, e numerose autorità religiose e civili: il nuovo pievano don Angelo Macaluso, il direttore dell’Ufficio diocesano delle Comunicazioni Sociali  don Piero Agrano, il sindaco di Settimo Vittone Mauro Peretto con il suo ben noto predecessore, il papà Egidio, il vicesindaco di Donato Biellese Gino Bonino, i presidenti A.N.P.I. Riccardo Ravera, Roberto Turba ed Elio Panozzo con gli stendardi delle relative associazioni partigiane di Ivrea e Basso Canavese, Valle Elvo-Serra e Cossato-Valle Strona deposti ai lati dell’altare.

Al centro dell’altare risaltava lo sguardo luminoso del ritratto a carboncino di Gino Pistoni, realizzato e offerto per l’occasione dal famoso pittore biellese Sergio Pietrobon.

Incontro di preghiera dedicato a Gino Pistoni nella Chiesa di Cornaley

«Questo nostro incontro – spiega monsignor Arnaldo Bigio – segna l’inizio di un percorso itinerante di meditazione e  preghiera che si svolgerà di paese in paese, in chiese o  cappelle del canavese, del biellese e della Valle d’Aosta, il  venticinque di ogni mese, data di ricorrenza della nascita e  morte di Gino. È il modo più significativo per ricordare Gino e  per riunirsi in preghiera come faceva lui, per ricevere quello  stesso spirito cristiano di amore per la vita e dedizione al  Signore che trasforma l’esistenza per seguire, nella sofferenza  e nella gioia, il disegno salvifico di Dio».

Racconta poi una precisa testimonianza del defunto pievano di Settimo Vittone don Giovanni Ponchia: «La piccola chiesa mariana di Cornaley era tanto cara a Gino Pistoni che nelle domeniche di luglio del 1944 scendeva con alcuni amici partigiani dalle montagne di Trovinasse per partecipare alla Santa Messa, suscitando non poca sorpresa tra i fedeli. E proprio qui Gino, del distaccamento del “De Luca”, si incontrava a pregare con altri partigiani, tra i quali il “Patouski” (Giampiero Marchetti) del “Coralli”». Ed aggiunge: «Per questo motivo si è deciso di iniziare il nostro primo incontro di preghiera nella Chiesa che ha accolto Gino nell’ultimo mese di vita».

Non vi erano né distanze geografiche né limiti di tempo che potessero distogliere Gino Pistoni dalla recita quotidiana del Rosario. «Egli possedeva quella forza interiore, determinazione e fede, che gli consentiva di trascinare con sé gli altri nella preghiera anche in periodi difficili, come in caserma al distretto di Ivrea e nella vita partigiana tra le montagne», afferma monsignor Bigio, ricordando che Gino è un grande esempio di vita cristiana vissuta nella ordinarietà del quotidiano con costante spiritualità.

«Dinamismo, passione per la vita, altruismo, umiltà e coraggio contraddistinguono la sua figura, che richiama tutti ai valori della vita vissuta con responsabilità ed impegno. L’esempio di Gino sia da insegnamento anche per i giovani d’ oggi. E da Gino, attraverso la forza della preghiera, saremo guidati in questo cammino», conclude don Arnaldo e annuncia il prossimo appuntamento che si terrà nel pomeriggio di Natale, il 25 dicembre alle ore 16.00, salendo in processione a piedi al Cippo dalla sottostante piazzetta di Tour d’Héreraz in Val di Gressoney.