LUNEDÌ POMERIGGIO ALLE ORE 16.30 NEL DUOMO DELL’ARCIDIOCESI AMBROSIANA IL FUNERALE DEL CARDINALE GESUITA CARLO MARIA MARTINI, CHE HA APERTO SEMPRE PIÙ ALLA COMUNITÀ ECCLESIALE “I TESORI DELLA SACRA SCRITTURA”
Fino a lunedì mattina alle ore 11.30 per un ultimo saluto alla salma. Un ricordo di Monsignor Cesare Nosiglia
02.09.2012
MILANO – Da ieri pomeriggio, sfidando il maltempo, migliaia di persone, giovani e adulti, in fila, in silenzio, si recano nel Duomo di Milano per porgere omaggio alla salma del cardinale Carlo Maria Martini (1927-2012), arcivescovo emerito dell’arcidiocesi ambrosiana, che si è spento all’età di 85 anni, venerdì pomeriggio nella Casa dei Gesuiti Aloisianum a Gallarate (Va). Per tutta la notte di sabato si è tenuta una veglia di preghiera e canti a cura dell’Azione Cattolica.
Alla guida dell’arcidiocesi milanese dal 1979 al 2002, succedendo al cardinale Giovanni Colombo, viene consacrato vescovo metropolita il 6 gennaio 1980 in San Pietro dal papa Giovanni Paolo II che nel 1983 lo crea cardinale.
Un porporato «che ha servito generosamente il Vangelo e la Chiesa […] quale zelante religioso figlio spirituale di sant’Ignazio, esperto docente, autorevole biblista e apprezzato rettore della Pontificia Università Gregoriana e del Pontificio Istituto Biblico [e al suo] competente e fervido servizio reso alla Parola di Dio, aprendo sempre più alla comunità ecclesiale i tesori della Sacra Scrittura, specialmente attraverso la promozione della lectio divina»: così lo ricorda il Santo Padre Benedetto XVI nel messaggio di cordoglio inviato il 31 agosto all’arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola (www.agensir.it) che presiederà in Duomo domani, lunedì 3 settembre , alle ore 16.00 la celebrazione funebre (per info: www.chiesadimilano.it).
Prima del funerale, si potrà ancora porgere un ultimo saluto di stima e affetto al cardinale Martini fino a domani mattina, lunedì 3 settembre, alle ore 11.30.
Tra i ricordi da parte di illustri uomini di Chiesa, dal segretario di Stato Vaticano Tarcisio Bertone al presidente del Consiglio delle Conferenze episcopali europee cardinale Péter Erdö, arcivescovo di Esztergom-Budapest, e dal presidente della Cei e arcivescovo di Genova cardinale Angelo Bagnasco all’attuale cardinale della diocesi ambrosiana Angelo Scola e al suo predecessore Dionigi Tettamanzi, che lo ritraggono come “rinomato pastore”, “uomo della Parola” e “al segno dei tempi” vi è anche quello reso dall’arcivescovo metropolita di Torino monsignor Cesare Nosiglia (www.agensir.it).
Torino era infatti la città natale del cardinale Martini, ma come afferma monsignor Cesare Nosiglia nel messaggio di cordoglio per il cardinale , che qui riportiamo integralmente, “si è sempre sentito torinese”: «La scomparsa del cardinale Martini richiama, per noi Chiesa e comunità di Torino, a una preghiera speciale, e a un ricordo se possibile ancor più affettuoso e riconoscente. Il cardinale non è solamente nato a Torino, ma si è sempre “sentito” torinese. Qui ha iniziato la sua formazione religiosa, qui – a Chieri – è diventato sacerdote; qui ha conservato i legami e gli affetti familiari. Come Arcivescovo di Milano, successore di San Carlo Borromeo, è stato pellegrino alla Sindone, durante le ostensioni del millennio.
La sua sensibilità pastorale, insieme con la capacità di interpretare i “segni dei tempi” di ricercare – con tenacia, fiducia, rispetto – il dialogo con gli uomini e le donne di buona volontà partendo dalla Parola di Dio sono la “profezia” che Egli ha donato a tutti noi e alla Chiesa universale nel suo ministero di studioso e di Vescovo.
Voglio ricordare ancora la passione che sapeva comunicare per la Terra Santa, dove si trasferì dopo aver lasciato la guida pastorale di Milano. È stato, il suo, un amore appassionato, che sapeva comporre insieme le competenze profonde dello studioso con la fede viva, l’entusiasmo e la gratitudine del pellegrino che si ritrova a camminare nella terra di Gesù, e finalmente raggiunge, con la pienezza della speranza, le porte di Gerusalemme».
Aveva origini torinesi e secondo dei tre figli di una famiglia medio borghese, il piccolo Carlo Maria Martini, a soli 9 anni comunicò ai suoi familiari la decisione di diventare gesuita. Dopo aver conseguito la maturità liceale nel 1944 entra nella Compagnia di Gesù dove compie il curriculum di Filosofia e teologia, e a Chieri nel 1952 viene ordinato sacerdote. Prosegue il suo cammino pastorale a Roma nel 1958 dove consegue la laurea in Teologia fondamentale alla Gregoriana, nel 1962 gli viene assegnata la cattedra di critica testuale al Pontificio Istituto biblico e nel 1978 la direzione della Pontificia Università Gregoriana. A gennaio del 1980 fa ingresso ufficiale nella Diocesi di Milano in cui avvia l’esperienza della Scuola della Parola, un progetto per aiutare il popolo di Dio ad avvicinare le Scritture. Nel 2002 gli succede il cardinale Dionigi Tettamanzi e Martini riprende gli studi biblici a Gerusalemme (stralcio da www.chiesadimilano.it).