LA VITA DI PADRE GIUSEPPE RUSSO (PIPPO) DURANTE LA RESISTENZA

A Biella Ivano Lideo ricorda la figura esemplare di un sacerdote in prima linea come intermediario tra partigiani e nazifascisti durante la Resistenza nel Biellese, nel Vercellese nel Novarese e in Valsesia

DICEMBRE 2006

GIANNI FERRARO

BIELLAPadre Giuseppe Russo (Pippo), biografia dal 1915 al 1947 di Ivano Lideo, pubblicato dall’A.N.P.I.di Cossato, presenta la storia di un uomo, di origine siciliana, ordinato sacerdote nella diocesi di Ivrea a Parella nel 1942, che fin da subito, giovane prete di 27 anni, ha saputo dare il meglio della sua vocazione, facendosi «vittima d’amore per la salvezza delle anime», offrendosi senza alcuna esitazione come intermediario tra partigiani e nazi-fascisti per la liberazione dei prigionieri durante la lotta armata della Resistenza in Piemonte.

Dotato di rara intelligenza ed intuizione, sempre schierato dalla parte della vita del prossimo, Russo diventa l’ultima speranza per madri e mogli che lo cercano disperatamente per far liberare i propri congiunti destinati a morte sicura o nei lager nazisti, e lui risponde rischiando in prima persona, sempre in movimento passa da uno schieramento all’altro per mediare lo scambio tra i soldati tedeschi da una parte e i partigiani della VI Brigata Garibaldi dall’altra.

La sua figura esemplare, nitida e determinata, vibra d’amore dove regnano morte e barbarie, è preghiera che si manifesta e sana la sofferenza e salva la vita, è la luce nel buio della disperazione, è simile all’immagine «delle rose di Atacama che nascono nel deserto cileno e nessuno le vede mai perché si avventurano fuori dal terreno per poche ore ogni anno e poi sfioriscono, ma portano vita e splendore anche nel luogo più arido»> ricorda il prof. Pietro Grassi, docente alla Pontificia Università della Santa Croce di Roma, nella recente presentazione svoltasi giovedì 16 novembre presso la sede del Museo del Territorio Biellese annesso al Chiostro di San Sebastiano, come previsto dal programma Un mese … Uno scrittore”, organizzato dall’Associazione Amici della Biblioteca di Biella.

«Pietro Grassi, il mio professore all’Istituto Superiore di Scienze Religiose – afferma l’autore biellese Ivano Lideo – non poteva certo scegliere miglior espressione per ricordare la forza vitale di Padre Pippo che io, negli anni Settanta, giovane impiegato nel settore tessile, ho avuto la grande fortuna di conoscere personalmente ed ha rappresentato per me la chiave di un nuovo mondo, fatto di quei valori fondamentali dell’esistenza umana non soggetti all’usura del tempo , la svolta della mia vita. Su suo consiglio, infatti, come studente lavoratore ho conseguito il diploma serale, con la sua guida spirituale io e mia moglie Piera abbiamo riscoperto la bellezza della vita matrimoniale nel “camminare insieme l’uno per l’altro”».

Continua Lideo: «Ma non solo, Padre Pippo, anche dopo la sua morte avvenuta nel 1993, ha continuato ad illuminare la nostra vita portandomi ad iniziare nel 1995 gli studi teologici a Roma ed ora, non mi par vero, da semplice operaio di un tempo mi sento chiamare professore e sono qui in cattedra a parlare di questa mia opera, frutto della tesi di ricerca, che mi era stata assegnata e, guarda caso, senza alcuna mia proposta suonava proprio così “Padre Giuseppe Russo (Pippo) 1915-1993, vittima d’amore per la salvezza delle anime. Biografia dal 1915 al 1947”».