PRIMA EDIZIONE DI TORINO JAZZ FESTIVAL
Più di sessanta gli appuntamenti fra concerti, film, incontri musicali e letterari
GABRIELLA OLDANO 26.04.2012
TORINO – Venerdì 27 aprile sul capoluogo torinese calerà un’atmosfera musicale in cui sogno e libertà troveranno espressione nel ritmo delle “amabili” note di jazz che per cinque giorni, fino a martedì 1 maggio, Festa nazionale del Lavoro, artisti italiani e stranieri di fama internazionale suoneranno in piazza Castello e nel piazzale Valdo Fusi: è la prima edizione di «Torino Jazz Festival», diretto da Dario Salvatori che auspica per la città il ritorno di «quel prestigio jazzistico che aveva negli anni venti».
La città che negli anni trenta ha avuto l’onore di ospitare Louis Armstrong nell’unica tappa italiana, in questi giorni per la rassegna internazionale di jazz è la stessa in cui «suoneranno musicisti come il batterista e compositore Billy Cobham, per un pubblico di intenditori gli Yellowjackets, musicisti aperti alla ricerca, per una platea più giovane o ancora Chiara Civello e Dionne Warwick per un pubblico più sofisticato», afferma il direttore artistico Salvatori.
Un progetto che nasce dalla collaborazione fra la Fondazione per le Attività musicali e la Città di Torino, e comprende oltre 60 concerti, la maggior parte gratuiti, di cui alla sezione principale si affianca quella del «Fringe Festival» che per il suo curatore artistico Furio Di Castri è quello di “frontiera”, in cui la musica e le arti si contaminano, lavorando con artisti di teatro e di danza come Valter Malosti e Giorgio Rossi, e rappresentata nei locali e nei pub situati per lo più lungo l’area fluviale che dal Parco del Valentino va ai Murazzi. Un festival dove allo swing, al mainstream, all’avanguardia e al soul si fondono il rock e l’elettronica. Più di settanta musicisti, solisti, ensemble, orchestre e djset oltre ai noti Perico Sambeat, George Robert, Mark Nightingale, Lamia Badioui e Dado Moroni, che interpreteranno nel jazz contemporaneo la musica di Miles Davis, dei Led Zeppelin, dei Beatles o di Frank Zappa.
Della relazione tra letteratura e jazz se ne parlerà dal 27 al 30 aprile con «Pagine di Jazz» al Circolo dei Lettori, in via Bogino 9. Accompagnato dalle note di Guido Canavese e Roberto Regis Tullio Avoledo racconterà la storia della Beat Generation, così come la musica di Umberto Petrin al pianoforte farà da sottofondo alla voce di Stefano Benni che leggerà la vita del pianista Thelonious Monk.
Il Museo nazionale del Cinema invece da venerdì 27 a domenica 29 aprile dedicherà a tale genere musicale una retrospettiva cinematografica dal titolo «All That Jazz. Il cinema e la musica jazz», nella Sala Tre del Cinema Massimo, in via Verdi 10. Di gioco d’azzardo, eroina, razzismo, differenze culturali raccontano le storie americane, francesi e italiane come «L’uomo dal braccio d’oro» (Usa 1955) di Otto Preminger o «Bix. Un’ipotesi leggendaria» di Pupi Avati (Italia 1991).
Hamilton Santià del dottorato di ricerca in Spettacolo e Musica all’Università di Torino spiega che «Il linguaggio che definiamo jazz […è] una voce che racconta la storia di un’America inquieta, stratificata, ammaliata e assieme impaurita dal costante incedere della modernità metropolitana che, a partire dagli anni Venti (non a caso chiamati l’Età del Jazz), aveva bisogno di una nuova colonna sonora. […] Il suono e la leggenda di uomini capaci di buttare in musica la frustrazione, la rabbia e la passione nei confronti di una società scettica, ostile, subito vogliosa di normalizzare il linguaggio, addomesticarlo, farlo proprio».
Piazza Vittorio ospiterà l’anteprima di AperiTò, festival legato al mondo dell’aperitivo che si svolgerà a Torino dal 21 al 24 giugno. L’AperiBand Jazz band si esibirà tutti i giorni della rassegna musicale utilizzando strumenti musicali insoliti, come bicchieri, shaker.
La giornata di Torino Jazz Festival inizierà venerdì 27 aprile alle ore 18.00 nel piazzale Valdo Fusi con il concerto gratuito del quintetto «Buena Vista Italian Jazz», composto da un grande interprete del jazz italiano Franco Cerri, chitarrista, Renato Sellani al piano che ha accompagnato voci come Nicola Arigliano, Ginger Rogers, Dino Piana al trombone che suona concerti per la UER jazz di Stoccolma, la RTB a Bruxelles, Luciano Milanese al contrabbasso che ha suonato nel gruppo di Tullio De Piscopo, e Gianni Cazzola che tra i più talentuosi batteristi jazz italiani negli anni ottanta del Novecento insegna jazz presso il Conservatorio di Milano.
Alle ore 21.00 in piazza Castello si esibiranno i «Yellowjackets», formati dal fondatore Russel Ferrante alle tastiere e al pianoforte, dal sassofonista Bob Franceschini, dal bassista Felix Pastorius e dal batterista Will Kennedy.
Il Circolo dei Lettori già al primo pomeriggio di venerdì, alle ore 15.30 dedica un incontro sull’ascolto del jazz a cura di Marco Basso e alle ore 18.30 sulle note di Fulvio Albano Trio lo scrittore Giuseppe Culicchia racconta gli anni venti di «Zelda e Scotto, stelle dell’età del jazz» attraverso le pagine dello scrittore americano Fitzgerald.
Al Cinema Massimo alle ore 16.00 la proiezione di «Round Midnight» (A mezzanotte circa) di Bertrand Tavernier (Francia-Usa 1986) sulla vita del sassofonista Dale Turner e il pubblicitario Francis Borier che si incontrano a Parigi nel 1959, in replica martedì 1 maggio alle ore 18.15, mentre alle ore 18.30 il filmato di «Paris Blues» di Martin Ritt (Usa 1961), interpretato dai musicisti Louis Armstrong e Aaron Bridgers, la cui visione sarà replicata domenica 29 aprile alle ore 22.30. Poi ancora due spettacoli, l’uno francese di Louis Malle del 1958 alle 20.30 e l’altro italiano di Daniele Ciprì e Franco Maresco del 1999 alle ore 22.15 in omaggio a «Steve Plays Duke» in occasione del centenario della nascita.
Per info: da venerdì 27 aprile a martedì 1 maggio: www.torinojazzfestival.it e programma
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