SALONE DEL GUSTO E TERRA MADRE, UN BINOMIO DI SUCCESSO
Tante lingue diverse con un solo messaggio: «Un cibo buono, pulito e giusto»
GIADA ANNALORO, 6.11.2012
TORINO – Si è conclusa, lunedì 29 ottobre, la nona edizione del Salone Internazionale del Gusto di Torino, un appuntamento mondiale che ha attirato oltre 200mila visitatori e coinvolto espositori, personalità e giornalisti di più di 100 Paesi. Organizzato da Slow Food, dalla Regione Piemonte e dal Comune di Torino, in collaborazione con il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, il Salone del Gusto è stato inaugurato giovedì 25 ottobre a Lingotto Fiere.
L’edizione 2012 del Salone del Gusto, per la prima volta, si è fusa con Terra Madre, rete mondiale tra le comunità del cibo, per raccontare con una sola voce i Cibi che cambiano il mondo. Un successo nel successo che ha raccolto le storie delle comunità del cibo, degli artigiani e degli chef dei 150 Paesi accolti da Torino, ricordando che “la cultura alimentare parte da chi coltiva, alleva e trasforma i propri prodotti”.
I colori, le voci, i suoni e i profumi di ciascuna nazionalità hanno testimoniato l’incredibile diversità agroalimentare di ogni continente, dimostrando come, anche in tempo di crisi, si debba valorizzare il cibo di qualità. «Dobbiamo dimostrare che l’industria», ha spiegato Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, «può e deve rispettare la biodiversità, l’agricoltore e la sua dignità: il cibo non è merce».
Un incontro felice, quello tra il Salone del Gusto e Terra Madre, che afferma la possibilità di parlare di qualità e valore in prospettiva di un reddito economico, unitamente al rispetto e al sostegno delle realtà individuali.
Paolo Di Croce, segretario generale di Slow Food, ricorda che Terra Madre non è solo un evento, ma è soprattutto una rete del cibo il cui obiettivo è garantire a tutti, anche alle generazioni future, l’accesso al cibo. E “Carlin” Petrini sottolinea con enfasi che «tutti hanno diritto a un cibo buono, pulito e giusto».
Si è parlato del mondo, quindi, ma anche di legalità, lotta alle mafie, rinascita e cooperazione tra le realtà colpite dai disastri naturali. Il Salone del Gusto e Terra Madre hanno aperto le proprie porte alla riflessione sulla complessità delle dinamiche che governano la cultura alimentare.
Per info: http://www.salonedelgusto.it/ e http://www.slowfood.it/
Un orto al centro del mondo
I riflettori erano puntati sul padiglione dell’Oval, in cui si sono riuniti i cinque continenti rappresentati dai produttori delle comunità del cibo e dei Presidi Slow Food e dai cuochi della rete di Terra Madre. Si è trattato di un’occasione unica per girare il mondo, conoscere i profumi, i sapori e i prodotti di Paesi più o meno lontani.
Il cuore del padiglione di Terra Madre è stato il grande orto africano: 400mq per scoprire ortaggi, erbe medicinali e piante utili per combattere gli insetti nocivi, ma anche sistemi di fertilizzazione che non si servono di sostanze chimiche e recinzioni realizzate senza reti né cemento. L’orto è il simbolo dell’occasione per osservare la realtà internazionale. Accanto alle piante e alle specialità africane, i visitatori hanno potuto degustare pietanze asiatiche, mediorientali e oceaniche.
Non sono mancante le rappresentanze europee, ognuna con le specialità nazionali: ad esempio, il British Pub ha offerto una selezione delle migliori birre artigianali provenienti da Scozia, Inghilterra, Cornovaglia, Yorkshire. Dai Balcani sono arrivati formaggi, vini, distillati e confetture che i visitatori hanno potuto gustare vivendo le tradizioni della penisola.
L’area asiatica si è riempita di profumi speziati e varietà di riso, miglio, spezie e tuberi. La Corea ha presentato la sua tradizione delle pietanze legate alle terapie mediche; Armenia, Azerbaigian, Georgia, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Turkmenistan, Ucraina e Uzbekistan hanno guidato gli ospiti lungo la Via della Seta con specialità tradizionali e ingredienti segreti.
Questo crogiolo di culture non ha trascurato il proprio futuro, i bambini, offrendo loro, anche ai più grandi, un’area educativa per esplorare giocando, interagendo la cultura del cibo.
Slow Pack: vincere è salvaguardare l’ecosistema
Il Salone del Gusto e Terra Madre 2012, un binomio di successo impegnato sì a far conoscere le qualità e le caratteristiche dei prodotti alimentari, ma anche a ridurre l’impatto ambientale dell’evento. Sfruttando le tecnologie i materiali usati per gli stand avranno nuova vita: tutto verrà riciclato e non diventerà rifiuto.
È dal 2008 che Slow Food premia le aziende e i piccoli produttori che si impegnano nel creare per i propri prodotti confezioni in materiali di riciclo e riciclabili. Quest’anno il riconoscimento è andato all’Azienda De Matteis Agroalimentare Spa di Avellino per la sezione “Narrazione della qualità del prodotto”; all’Azienda agricola Zavoli di Saludecio (Rn) per la sezione “Tecniche e materiali innovativi”; a Gaia società semplice agricola di Montoro (Av) per la sezione “Filiera del packaging primario, secondario, terziario” e al Presidio Slow Food del Motal (Armenia) per la sezione “Tecniche di imballaggio tradizionali”.
Minimo è stato l’impiego dei materiali cartacei per la campagna di comunicazione. Si è potenziato l’uso dei social media e del web con applicazioni multimediali disponibili gratuitamente su android e iPhone, rendendo così il visitatore protagonista nell’avere sempre a portata di mano un programma interattivo e facile da consultare.
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Foto Reportage di © Carlo Cretella – 7 Novembre 2012
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