ALLA SCOPERTA DI GIUSEPPE GIACOLETTI, ERUDITO DI FAMA EUROPEA
Letteratura e Scienza viaggiano all’unisono nella coinvolgente raccolta delle sue poesie curata dallo studioso Dario Pasero
ALESSANDRA COROAMA, 16.04.2016 FOTOGALLERY
CHIVASSO – Giovedì 7 Aprile, nell’attraente sala multicolore della Biblioteca “Movimente “ a Chivasso, si è svolta la presentazione dell’opera “Giuseppe Giacoletti Scelta di poesie italiane e latine edite e inedite”, una raccolta di scritti curata dal professore Dario Pasero.
L’interessante libro, frutto di anni di ricerca, fa parte della collana “I Quaderni” di “l’Escalina” – rivista semestrale di cultura letteraria, storica, artistica e scientifica nata nel 2012 e diretta dallo stesso autore Pasero, insigne studioso già docente al Liceo Botta.
Intervistato dalla professoressa Carmen Guala, Dario Pasero ha saputo brillantemente catturare l’attenzione dei presenti, fra cui spiccavano in prima fila alcuni giovanissimi studenti liceali ed universitari invitati dal professor Gianni Ferraro.
«Padre Giuseppe Giacoletti è una straordinaria figura di sacerdote – esordisce Pasero – che nella prima metà dell’ottocento primeggiò nella letteratura e nella scienza sulla scia già tracciata da un altro grande erudito, l’abate Tommaso Valperga di Caluso (1737-1815) figura poliedrica del settecento piemontese».
Nato a Chivasso nel 1803 da umile famiglia, Giuseppe Giacoletti all’età di quattordici anni va a Roma ed entra nell’ordine degli Scolopi. Terminati gli studi di Lettere, Filosofia e Teologia, abbraccia la carriera dell’insegnamento. Professore di Retorica, viene apprezzato ed in breve emerge fra gli uomini più colti della capitale. Nel 1836 viene nominato generale dell’Ordine. In quegli anni cresce in lui l’amore per le discipline scientifiche, i cui argomenti diventano oggetto poetico a fini didascalici. Afferma Pasero: «La poesia conciliava così due aspetti della natura del suo essere: l’inclinazione all’insegnamento e l’amore per le scienze. Usufruiva della poesia per trasmettere, in particolare ai suoi allievi, le conoscenze scientifiche».
La fama di Giacoletti cresce a tale punto che molte Accademie straniere se lo contendono e gli testimoniano la loro ammirazione con medaglie ed alte onorificenze; ma, seppur gravato da questi impegni letterari, egli continua a dedicarsi con scrupolo all’educazione dei giovani. Nel 1848 fa ritorno in Piemonte per seguire la madre ammalata a Chivasso, ove insegna per alcuni anni al Liceo fino al 1855, quando viene chiamato a dirigere il Seminario di Pesaro. Nel 1863 viene premiato con la medaglia d’oro al Concorso di Poesia Latina di Amsterdam. Già sofferente di cuore, muore a Urbino nel 1865.
La coinvolgente raccolta di poesie contenute nel libro dello studioso Dario Pasero “Giuseppe Giacoletti Scelta di poesie italiane e latine edite e inedite” ha il grande merito di dar luce ad un personaggio ricco di valori, purtroppo quasi dimenticato anche nella città che le ha dato i natali. «Grande cultore ed estimatore della cultura classica, – conclude Pasero – Giacoletti di fatto era un rivoluzionario anche se immerso nel dogmatismo dell’ordine ecclesiastico a cui apparteneva. Così come non entrarono mai in conflitto la sua grande dedizione alla religione cristiana e l’altrettanto esteso interesse alle discipline scientifiche». Si può pertanto affermare che la filosofia che applicava consisteva tanto nel “Intelligo ut credam “ così come nel “Credo un intelligam “.
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Fotogallery di © Enzo A. Borin
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