“SCELTA DI POESIE ITALIANE E LATINE EDITE E INEDITE”

Anteprima a Chivasso degli scritti di Giuseppe Giacoletti raccolti nell’opera curata dal professor Dario Pasero

Gianni Ferraro, 04.04.2016

CHIVASSOUna raccolta di scritti in prosa e poesia di un illustre personaggio delle Letterature e delle Scienze, padre Giuseppe Giacoletti (1803-1865), sarà presentata giovedì 7 aprile, alle ore 17,30 nella biblioteca “MoviMente” (Movicentro) di Chivasso.

L’opera Scelta di poesie italiane e latine edite e inedite“, curata dal professor Dario Pasero,  grande esperto di latino e greco nonché già famoso docente al Liceo Botta di Ivrea, è  edita dall’Associazione culturale “I Luoghi e la Storia” e rientra nella collana “I Quaderni” di “l’Escalina”, rivista semestrale di cultura letteraria, storica, artistica e scientifica. Con il curatore Pasero parteciperà la prof.ssa Carmen Guala, già docente di materie letterarie al Liceo “Cavour” di Torino.

Giuseppe Giacoletti è uno di quegli intellettuali emergenti che, tra i secoli XVIII e e XIX, vollero conciliare due interessi e due discipline all’apparenza molto diverse: scienza e poesia, sulla strada tracciata da un altro grande conterraneo, l’abate Tommaso Valperga di Caluso (1737-1815).

Nato a Chivasso nel 1803, Giuseppe Giacoletti all’età di quattordici anni va a Roma per entrare nell’Ordine degli Scolopi. Terminati gli studi di Lettere, Filosofia e Teologia, abbraccia la carriera dell’insegnamento, facendosi in breve conoscere e stimare fra gli uomini più colti di Roma. Nel 1836 viene nominato generale dell’Ordine e diviene Professore di Retorica dedicandosi con scrupolosa dedizione all’educazione dei giovani. Intanto cresce in lui l’amore per le Scienze: pubblica l'”Ottica” in cui traspare già quella che sarà poi la caratteristica principale del Giacoletti maturo: il trattare in versi, a fini didascalici, argomenti scientifici. 
La sua fama cresce a tale punto che molte Accademie straniere lo premiano con medaglie ed alte onorificenze; nel 1848 fa ritorno a Chivasso  per seguire la madre ammalata, insegnando al Liceo fino al 1855, quando assume la reggenza del Seminario di Pesaro.  Nel 1863 vince il primo premio al  Concorso di poesia latina “Certamen poeticum Hoeufftianum” di Amsterdam e come tale è ricordato da Giovanni Pascoli di cui fu maestro. Sofferente di cuore, muore a Urbino nel 1865.