TORINO E IL SUO «TRIBUTO ALL’EGITTO»
Al Conservatorio Giuseppe Verdi la grande musica Mozartiana impreziosita dall’Orchestra Polledro con il Coro Maghini
ROBERTA MAGNATI, 09.06.2015 FOTOGALLERY
TORINO – In occasione della riapertura del nuovo Museo Egizio di Torino, l’Ente del Turismo Egiziano con l’Associazione culturale Seshat International ha dedicato una intera giornata all’Egitto – tra archeologia, arte, cultura, turismo e musica – conclusasi al Conservatorio Giuseppe Verdi con una prestigiosa serata mozartiana “Thamos Re d’Egitto”, vero e proprio tributo al Paese dei Faraoni.
Vi hanno partecipato il Ministro delle Antichità Egizie Mamdouh Eldamatty, l’archeologo Zahi Hawass, il direttore dell’Ente del Turismo Egiziano in Italia Emad Abdalla,il Console Generale d’Egitto a Milano Aly El Halawany e l’egittologa Maria Stella Mazzanti.
L’ouverture dall’opera “Die Zauberflőte”, “Il flauto magico” ha dato il via al concerto articolato in due momenti: nella prima parte l’Orchestra da Camera Giovanni Battista Polledro con i suoi 42 giovani musicisti diretti dal Maestro Federico Bisio, ha eseguito 5 atti dall’ Idomeneo, Re di Creta, in particolare i Balletti dall’opera KV 367; mentre nella seconda parte ha dato vita a 7 atti tratti da Thamos, Konig in Ägypten Kv 345– Musiche di scena per un dramma eroico di T. P. von Gebler, 3 dei quali sono stati accompagnati dal coro Filarmonico Maghini, composto da 36 coristi con la direzione del Maestro Claudio Chiavazza, una delle figure più rappresentative della realtà corale italiana.
“Il flauto magico”, ultima composizione teatrale di Mozart, composta nel 1791, è una favola meravigliosa, ambientata in un antico irreale e fantasioso Egitto, che racconta di come il principe Tamino, aiutato dal fedele Papageno, combatte le forze del male e libera l’amata Pamina. “Idomeneo, Re di Creta”, è un’opera che fu commissionata a Mozart dal principe elettore Carlo Teodoro di Baviera nel 1780, per farla rappresentare in forma privata nella residenza di Monaco di Baviera.
Il cuore delle serata è rappresentato però, dagli atti di Thamos, Re d’Egitto e in particolare dai 3 atti cantati “Schon weichtet dir, Sonne”, “Gottheit, űber alle mächtig”, “Ihr Kinder des Staubes”, che lasciano intendere il messaggio che scaturisce dall’intera serata: le parole di fratellanza, umanità, amore e buona volontà delle composizioni di Mozart simboleggiano la possibilità del dialogo e della convivenza tra culture e popoli.
Proprio a questo dialogo si è riferito il direttore dell’Ente del Turismo Egiziano in Italia Emad Abdalla che, commosso, ha ringraziato il nostro paese e in particolare la città di Torino per la calorosa accoglienza e il grande interesse dimostrato nei confronti della sua terra. Ha incoraggiato inoltre a proseguire gli scambi culturali tra l’Egitto e l’Italia, sottolineando come il turismo fra i due paesi rappresenti sempre un pilastro portante per i due sistemi economici dimostrando, nonostante questi anni difficili, forte capacità di resistenza e attrazione.
Fotogallery di Carlo Cretella
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