DOMENICA 19 APRILE A BELVEDERE LANGHE
L’antica Festa dei “pani benedetti” premia Carlin Petrini
DEBORA SCHELLINO, 15.04.2015
BELVEDERE LANGHE – La “Festa dei Micun” (Festa dei pani) che si terrà a Belvedere Langhe domenica 19 Aprile presenta molti aspetti dell’antica festa cerimoniale contadina.
Dal 1612 viene celebrata ogni anno la seconda domenica di Pasqua ed è gestita dalla Confraternita di San Sebastiano, i cosiddetti “batù”, traduzione dialettale di Flagellanti. I pani vengono portati in processione con la statua di San Sebastiano nel centro storico del paese, che si snoda intorno ai ruderi del castello, quindi vengono benedetti e distribuiti nella Chiesa dei Battuti Bianchi della Confraternita di San Sebastiano. I “micùn”, confezionati in una fase preparatoria solitamente il venerdì precedente, vengono realizzati da alcuni anziani e da un gruppo di giovani impastando la farina col lievito naturale e dividendo poi la pasta in pezzi uguali del peso di circa 500 grammi ciascuno. Dopo una lievitazione di circa 40 minuti, i pani vengono infornati. La ricetta è tradizionalmente segreta, tramandata all’interno della Confraternita e custodita dal decano.
Dopo la processione, alle 16,30 avviene la benedizione e la distribuzione dei pani: un confratello legge ad alta voce il registro degli iscritti chiamando i belvederesi che, ad uno ad uno, ritirano il pane benedetto. Solo i maschi ricevono i “micùn” e solitamente il maschio più anziano della famiglia. Poi vengono distribuiti ai forestieri. La tradizione era quella di portarli a casa e conservarli il più a lungo possibile: venivano consumati a piccoli pezzi per fini terapeutici da uomini ed animali, come mezzo apotropaico contro la grandine e con funzione propiziatoria di fertilità agraria, della dentizione dei bambini e del parto degli animali. L’interesse culturale che la ricorrenza suscita, dipende non solo dall’unicità delle modalità in cui si realizza (i confratelli durante la processione indossano ancora le storiche cappe bianche), ma anche da alcuni elementi rilevanti dal punto di vista etnografico e sociologico, come messo in luce da alcune pubblicazioni dell’antropologo Piercarlo Grimaldi, Rettore dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (e dallo scorso anno cittadino onorario di Belvedere Langhe), che iniziò la sua attività di ricercatore nelle Langhe e precisamente a Belvedere, studiando proprio la Festa dei Micùn.
Alle 18, terminata la cerimonia, verrà consegnato il Premio Scaviss (monello, in dialetto piemontese) a Carlo Petrini, presidente e fondatore di Slow Food. Il riconoscimento, istituito quattro anni fa dal Comune di Belvedere Langhe, dall’Associazione Culturale “Il Cerchio magico” e dalla corale “Le Raviole al vin”, è rivolto a personaggi che hanno contribuito alla crescita culturale delle Langhe e del Roero, conservando l’entusiasmo di un “Cuore Bambino” per la loro Terra. Assegnato a persone di grande spessore morale e intellettuale, che hanno dimostrato nella loro vita umana e professionale un forte legame alla terra e al mondo contadino, nell’edizione 2015 omaggia Carlin Petrini, nato a Bra e patron di Slow Food, organizzazione internazionale oggi presente in 150 Paesi che ha elaborato una nuova idea di gastronomia, guardando al cibo come risultato di processi culturali, storici, economici e ambientali e dando decisivo impulso alla creazione della prima Università di Scienze Gastronomiche al mondo. È stato anche l’ideatore di Terra Madre, la rete di oltre 2000 comunità del cibo. Nella veste di giornalista collabora come editorialista con il quotidiano La Repubblica, dove tratta di sviluppo sostenibile, cultura materiale, gastronomia, e del rapporto tra cibo e ambiente e ha collezionato numerose pubblicazioni sugli stessi temi. Il legame con la terra contadina d’origine è per Petrini uno straordinario valore nonché fonte di ispirazione per i suoi numerosi progetti.