BELLISSIMA E DISINIBITA: TAMARA DE LEMPICKA SULLA BUGATTI VERDE
A pochi passi dalla Sindone la mostra della pittrice polacca, vera icona del XX secolo
Morgana Meli, 15.03.2015 FOTOGALLERY
TORINO – A Palazzo Chiablese, nel cuore storico di Torino, si apre il 19 Marzo la mostra interamente dedicata all’artista polacca Tamara de Lempicka. Una figura per tanti aspetti controversa, che proprio negli anni più “caldi” della storia europea, ovvero il periodo tra le due guerre mondiali, si fece portavoce del nuovo gusto artistico che andava affermandosi nel variegato universo culturale di Parigi.
L’esposizione, promossa dall’ Assessorato alla cultura del Comune di Torino, dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte e dal Polo Reale di Torino, prodotta da 24 Cultura e curata da Gioia Mori, avrà termine il 30 Agosto 2015 e verrà successivamente proposta all’Hungarian Art Gallery di Budapest.
Simbolo della donna indipendente e di successo Tamara de Lempicka a distanza di 35 anni dalla sua morte fa ancora parlare di sé. Molti aspetti rendono il suo personaggio così affascinante: il gusto per la trasgressione, la ricerca del particolare e le sue forme così sfacciate hanno da sempre incuriosito e attratto un pubblico vasto, ma hanno anche dato ampio spazio alle critiche, tanto che ci si chiede che effetto farà vedere esposti a breve distanza i corpi nudi dalle forme morbide delle sue modelle e il “sacro lino” in ostensione in Duomo dal 19 aprile al 20 giugno.
Dopo un’infanzia trascorsa tra la casa materna a Varsavia e l’abitazione della nonna Clementine a San Pietroburgo, il matrimonio con Tadeusz Lempicki e il trasferimento a Parigi costituiscono l’ingresso di Tamara nel mondo dell’arte. In risposta alla latente infelicità matrimoniale tela e pennello diventano per lei un rifugio che non abbandonerà mai più. Il blocco ‘parigino’ delle sue opere, il più corposo e importante della sua produzione, viene generalmente inserito all’ interno dell’ Art Déco, che nel 1910 faceva il suo ingresso nel contesto artistico europeo con l’illustre stilista Paul Poiret e che nel 1925 trovava la sua piena concretizzazione proprio a Parigi nell’ “Esposizione internazionale di arti decorative e industriali moderne”.
Le opere selezionate ed esposte a Palazzo Chiablese sono quasi 100, divise in sezioni non cronologiche ma tematiche che ripercorrono le tappe principali della vita artistica della Lempicka. Ad un primo spazio dedicato alle opere nate dai suoi viaggi tra Europa e America, seguono la ritrattistica, la pittura devozionale, i famosi nudi, le Nature morte e la sezione dedicata alla Moda. Tra i capolavori il conosciutissimo “Autoritratto nella Bugatti verde” del 1925.
Una pittura sostanzialmente semplice e pulita che risente della lezione del cubismo e del manierismo italiano. Le figure ritratte, quasi sempre di personaggi famosi e amati, sono caratterizzati dalla costruzione scultorea dei corpi e da occhi sempre molto grandi ed espressivi ai quali sottende una sottile malinconia. Filo conduttore del suo repertorio artistico una gamma cromatica ridotta, in cui prevalgono i toni freddi e ombreggiature nette. I corpi nudi delle sue donne, resi da una pittura levigata, tendente alla stilizzazione, sono eleganti e sensuali: appartengono a donne bellissime e irraggiungibili.
Elemento che lega indissolubilmente vita e opere di Tamara de Lempicka è la teatralità; un aspetto che ha fatto di lei la prima pittrice-star indiscussa soprattutto degli anni che corrono tra le guerre mondiali, e nello stesso tempo ne vede una grande riscoperta e rivalutazione in tempi recenti.
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