CENTO ANNI FA: LA GRANDE GUERRA
Al Museo Nazionale del Cinema, la straordinaria mostra di fotografie e documentari che raccontano “dal vivo” la Prima Guerra Mondiale
MARIANGELA ZIZZI, 01.02.2015 FOTOGALLERY
TORINO – In occasione del centenario della Grande Guerra (1915-2015) e del possesso di un copioso fondo di immagini foto-cinematografiche inedite risalenti al primo conflitto mondiale, il Museo Nazionale del Cinema, sotto la direzione di Alberto Barbera, propone alla Mole Antonelliana, dal 29 gennaio al 3 maggio 2015, la mostra “AL FRONTE. Cineoperatori e fotografi raccontano la Grande Guerra”, a cura di Roberta Basano e Sarah Pesenti Campagnoni.
Questo ricco patrimonio storico iconografico, significativa testimonianza visiva della Grande Guerra per la prima volta visibile a tutti, è documentato con testi e saggi nell’omonimo catalogo edito da Silvana editoriale. La Prima Guerra Mondiale è stato il primo conflitto documentato in modo sistematico da fotografi e operatori militari oltre che da soldati fotoamatori dislocati nei territori di guerra. La fotografia e il cinema, al pari del massiccio impiego di apparati tecnologici quali potenti armi da fuoco, mezzi motorizzati e nuove micidiali armi, sono stati posti al centro di una strategia offensiva e propagandistica. Conferma di ciò è stata la creazione nel 1916 di una Sezione Fotografica all’interno dell’Ufficio Stampa del Regio Esercito Italiano, al cui servizio ha lavorato Luis Bogino, fotografo nato in Argentina da genitori piemontesi, autore della gran parte delle fotografie esposte. Ad esse si aggiungono gli scatti realizzati da militari fotoamatori dotati di apparecchi a uso personale, che completano la documentazione del fronte italiano dal 1915 al 1919 e della vita svolta in trincea, per un totale di 160 fotografie in mostra, oltre a due panorami fotografici realizzati dai fotografi del Regio Esercito e due fotoritratti multipli di militari e civili.
Un percorso in immagini, articolato in sette sezioni tematiche, trasforma la rampa elicoidale del museo in un racconto visivo della Grande Guerra, che va ben oltre la mera descrizione storica dei fatti. Obiettivo della mostra non è infatti raccontare la storia della Grande Guerra ma svelare come essa è stata rappresentata e mostrata dai media dell’epoca e le fotografie di Bogino, seppur sottoposte a rigide regole propagandistiche, rivelano uno straordinario gusto compositivo ed artistico. Ad accompagnare il tracciato fotografico sono 12 montaggi di film documentari girati al fronte, conservati dal Museo Nazionale del Cinema e da altre importanti cineteche come l’Imperial War Museum di Londra, l’Archivio Storico Luce di Roma, la Cineteca del Friuli e tante altre, e 6 montaggi di film di fiction, girati tra il 1916 e il 2014, che interpretano e riproducono il conflitto. Un risalto particolare è dato al film “Uomini contro” di Francesco Rosi, tratto dal libro “Un anno sull’altipiano” (1937) di Emilio Lussu. A completare il percorso della mostra è l’ambiente espositivo “La Grande Guerra 100 anni dopo” che accoglie le interpretazioni moderne del conflitto da parte di artisti e musicisti. Tra queste, le 9 fotografie appartenenti al volume fotografico “To face” di Paola De Pietri, considerata una tra le più importanti fotografe italiane contemporanee, rappresentano i paesaggi dello storico fronte italo-austriaco sconvolti dalla guerra, i solchi delle esplosioni, dei cunicoli, delle trincee ormai riassorbiti dalla natura ma non cancellati dal tempo. Altre rilevanti opere sono le due video installazioni, “Topografie” (2007) e “Chi ha vinto la guerra? La follia” (2015: presentato in anteprima), e gli acquerelli degli artisti visivi di fama internazionale Yervant Gianikian ed Angela Ricci Lucchi, per cui la Grande Guerra costituisce uno dei temi privilegiati di riflessione, e videoclip di musicisti pop, rock e folk che si sono interrogati sul conflitto.
Interesse particolare desta l’installazione presente nell’Aula del Tempio che richiama lo spazio fisico della trincea ed ospita reperti originali della Grande Guerra provenienti dalla collezione della Fondazione del Museo Storico Trentino, tra i quali non passa inosservato un rosario costruito da un soldato con delle pallottole, e apparecchi fotografici e cinematografici del Museo Nazionale del Cinema. Lo spettatore potrà anche sperimentare una riproduzione sonora contemporanea della guerra, all’epoca impossibile da documentare per mezzo delle tecnologie foto-cinematografiche. La produzione foto-cinematografica bellica risponde a precisi dettami di propaganda, volti a testimoniare il coraggio e la dedizione dei soldati italiani e a rassicurare civili e familiari sulle buone condizioni di vita dei combattenti, spesso immortalati in momenti di socializzazione e svago, rappresentando allo stesso tempo corpi feriti e luoghi devastati, barbarie del nemico. Le immagini in movimento sono state utilizzate in campo tecnico-militare per studiare i paesaggi e pianificare le azioni belligeranti ed in ambito scientifico per studiare le nevrosi e psicosi dei veterani di guerra.
Il Museo ha organizzato inoltre numerose attività per le scuole essendo partner del progetto multimediale “100 anni Grande Guerra – le scuole per la storia”, promosso dalla Struttura di Missione per il Centenario della Prima Guerra Mondiale Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) e realizzato da La Fabrica e ANP, in collaborazione con Corriere della Sera – Scuola, ICCU e Europeana Collections 1914-1918, Università di Trento – Dipartimento di Lettere e Filosofia. Il progetto invita docenti e studenti di scuole elementari, medie e superiori alla costruzione di un racconto collettivo sulla Prima Guerra Mondiale che narri il passato attraverso l’utilizzo della tecnologia digitale. Narrazioni multimediali, film, fotografie andranno ad arricchire il sito www.centoannigrandeguerra.it che nella “sezione eventi” racchiude gli appuntamenti in corso sulla Grande Guerra. Tra questi il 30 e il 31 gennaio 2015 si è svolta al Cinema Massimo la “trilogia della guerra” di Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi mentre il 3 febbraio sarà proiettato il film “Maciste Alpino” (1916), restaurato dal Museo Nazionale del Cinema e dalla Biennale di Venezia, considerato il primo film di guerra della storia del cinema. Sono previste anche visite guidate tematiche in aggiunta ad un ciclo di proiezioni alla “Bibliomediateca Mario Gromo”.
FOTOGALLERY DI CARLO CRETELLA
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