MALATTIA NON SIGNIFICA MORTE
L’esperienza di vita di Lorenzo Cuffini diventa esempio e conforto per chi, come lui, ha un nuovo ed indesiderato viaggio di vita da affrontare.
MARIANGELA ZIZZI, 28.01.15 FOTOGALLERY
TORINO – Il terzo lunedì del mese di Gennaio è etichettato dagli analisti come “Blue Monday”, il giorno più triste dell’anno ma lunedì 19 gennaio 2015, al Centro Pannunzio di Via Maria Vittoria 35, la presentazione del libro “Il viaggio indesiderato. Quando la malattia entra in casa. ”(Effatà Editrice, 2014) del torinese Lorenzo Cuffini ha annullato ogni cupo sentimento. Nell’accogliente Sala Pininfarina, la vera amica dello scrittore Nadia Pesce ha intrapreso un piacevole colloquio con l’autore, seguito da interventi interattivi, raccontando la storia di un libro frutto dell’esperienza di vita personale di Lorenzo.
Solito a rendere partecipi alla sua scrittura creativa ed immediata pochi parenti ed amici, Lorenzo Cuffini questa volta ha voluto esternare ed assemblare le sue spontanee riflessioni, raccolte per tre anni in blog e lettere, in un volume unico affrontando un tema tabù che spesso spaventa: la malattia. Quando vuole, essa “fa strike”, entra in qualsiasi vita, sottolineando il nostro status di precari in questo mondo, come è stato per la famiglia di Lorenzo da anni accanto a sua moglie Margherita colpita da sclerosi multipla. La prima reazione è quella di voler scappare ma ogni fuga è inutile ed irrazionale se si vuole continuare il viaggio di vita insieme e, più in generale, ogni tipo di relazione. Pensare di avere nel tempo una relazione immutabile è inseguire una chimera. Le storie si modificano, i progetti e le priorità della vita mutano. In situazioni di emergenza e malattia ciò è più evidente, ma vale sempre e ancor di più la pena di accettare e condurre, tenendosi sempre la mano, un nuovo viaggio seppur indesiderato.
Ad oggi non si parla più di malattia come lo si faceva un tempo, la si immagina come una piccola morte, si è poco pronti ad affrontarla. Le relazioni entrano in crisi, i sorrisi diventano solo bei ricordi, le persone si allontanano. E’ pur vero che la malattia racchiude in sé un elemento divisivo: in una coppia uno si ammala, l’altro no ma essa non deve prevalere. Solo restando uniti la si può affrontare e, perché no, combatterla armandosi di umorismo ed ironia. E la fede aiuta? A prescindere dall’essere credenti o no, la diagnosi di un grave male conduce ad un dilemma spirituale, come spiega lo scrittore. Sorgono mille inaspettate domande a cui non sempre la fede riesce a rispondere in modo esaustivo, si mette in discussione la stessa esistenza di Dio, ma essa può essere, e per i credenti è, la boa che tiene a galla nel mare in tempesta.
L’intento dell’autore non è svelare con il suo testo verità assolute né immedesimarsi nelle condizioni di un malato. Egli racconta il proprio vissuto, paragonando la scelta di accettare serenamente una malattia ad ogni altra scelta importante della vita, anticipata sempre da un po’di paura e bisognosa di un pizzico di incoscienza per affrontarla, come sposarsi e dar vita a dei figli. Attraverso i sette capitoli del suo libro Lorenzo Cuffini analizza sia in ottica laica che cristiana sette diversi aspetti di una malattia entrata in casa senza nessun invito ma accettata e vissuta al meglio ed affronta un tema che interessa, direttamente e non, tutti noi. Catartico per l’autore, questo libro è strumento di forza per i suoi lettori.
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