PAPA FRANCESCO IN VALLE D’AOSTA
Con le pagine intense ed emozionanti del libro di Alessandra Ferraro
ROBERTA MAGNATI, 22.01.2015
SARRE (Aosta) – Venerdì 9 gennaio nello splendido salone del Municipio di Sarre Alessandra Ferraro, vice caporedattore della Rai di Aosta, specializzata in Comunicazione e teologia pastorale alla Pontificia Università Lateranense, ha presentato il suo libro “Non guardate la vita dal balcone. Francesco, testimone di speranza”, dedicato a Jorge Mario Bergoglio, per tutti Papa Francesco.
L’autrice ha saputo catturare per ben due ore, con l’empatia che la caratterizza, l’attenzione del gran numero di presenti ripercorrendo le fasi salienti del nuovo pontificato dell’Uomo Francesco, come lei stessa ama definirlo. L’opera scritta con un linguaggio semplice e lineare, alla portata di tutti e coinvolgente, ha vinto il primo Premio del Concorso Nazionale di Arti Letterarie Città di Torino.
Raccoglie anche alcune importanti testimonianze di personaggi del mondo della comunicazione – il famoso giornalista scrittore Bruno Vespa, l’esperto vaticanista Enzo Romeo e il brillante neodirettore del “Centro Televisivo Vaticano” monsignor Dario Edoardo Viganò – oltre a eccellenti prelati impegnati nelle evangelizzazione – l’ex Rettor maggiore dei Salesiani Pascual Chaveze il teologo vescovo di Noto Antonio Staglianò.
«L’idea di scrivere un nuovo libro su Papa Francesco, nonostante le già molte pubblicazioni edite, – racconta Alessandra – mi è nata solo parecchi mesi dopo la sua elezione al soglio pontificio per un fatto del tutto insolito che non avrei mai immaginato. Era il mese di dicembre, nel giorno del suo compleanno Papa Francesco decide di invitare alla sua tavola alcune persone che dormivano per strada, gli ultimi degli ultimi. Questo atto di immensa umanità mi ha sorpreso molto e mi ha spinta a riflettere sulla sua figura caratterizzata da grande bontà ed altruismo non comune».
Nel suo libro Alessandra descrive a tutto tondo con acuta introspezione la figura dell’Uomo Francesco partendo dai momenti da lei vissuti come inviata della trasmissione “Porta a Porta”: l’elezione al soglio pontificio, gli attimi concitati e emozionanti della fumata bianca, inaspettata sia per la rapidità con cui è avvenuta sia per l’esito delle votazioni. «Si pensava che il conclave sarebbe stato lunghissimo. -spiega- Il nome di Francesco non era mai uscito nelle votazioni precedenti e quando è stato annunciato,la folla in piazza non lo ha subito identificato. Solamente un piccolo gruppo di Buenos Aires ha riconosciuto nel suo nome il cardinale della capitale argentina». E con enfasi puntualizza: «E’ proprio da lì che si scopre Francesco, l’Uomo che camminava nelle villas miserias tra sterrati maleodoranti sporcandosi le scarpe di fango e di polvere a seconda della stagione». Lui stesso si definisce prete camminatore, che avanza con amore verso i ceti più bassi e bisognosi, proprio come ha fatto con i suoi primi viaggi nei luoghi di sofferenza. Da Lampedusa per incontrare clandestini in cerca di migliori condizioni di vita a Cagliari per esprimere vicinanza all’uomo che ha perso il lavoro a Caserta per dare sostegno nel combattere la camorra.
Ma non solo, straordinaria è anche la sua capacità di mettersi in relazione nel dialogo interreligioso, attraverso viaggi e incontri il cui scopo principale è la “riappacificazione”, l’amore e il rispetto reciproco seppur nelle diversità. Papa Francesco è, inoltre, l’uomo che riesce a conciliare l’animo conservatorio e moderno della Chiesa, è l’uomo che ha gettato un nuovo seme di speranza e di pace, è l’uomo che anche attraverso piccoli gesti quotidiani invita tutti al senso di comunità e condivisione.
Alessandra definisce Papa Francesco “rivoluzionario”: si fa portavoce di sé stesso, con gesti e parole che rivelano semplicità, umiltà ed autenticità. Il titolo del suo libro “Non guardate la vita dal balcone” è tratto dal messaggio lanciato dal Pontefice ai 3 milioni di giovani presenti sulla spiaggia di Copacabana in occasione dell’ultima Giornata Mondiale della Gioventù, un’esortazione a non lasciarsi condizionare dall’opinione dominante, ad andare contro corrente, a rispondere alla sfide della vita. Equesto è appunto il messaggio che Alessandra Ferraro riesce a trasmettere molto bene: “non restare osservatori passivi di un mondo subdolo, in cui regna la materia a discapito dei valori, ma diventarne parte attiva per migliorare la nostra vita e quella degli altri”.