PROROGATA FINO AD APRILE 2013  LA MOSTRA DI DALÍ AL MUSEO DI SANTA APOLLONIA A VENEZIA

Oltre 100 opere dell’artista catalano:  sculture, incisioni, litografie e oggetti in vetro e oro

GESSICA ARTERO– GABRIELLA OLDANO –  22.01.2012

The Dalí Universe Venice, Museo di Santa Apollonia, Venezia, ©IAR Art Resources LtdVENEZIA – A ridosso della Basilica di San Marco, nell’antico ex-chiostro benedettino  di Santa Apollonia a Venezia, adibito dal 1976 a museo diocesano d’arte sacra,  è allestita  la mostra  «The Dalí Universe Venice»:  un omaggio ad un grande  maestro d’arte del Novecento, Salvador Dalí (1904-1989) con oltre cento capolavori, di cui la più famosa  collezione di sculture.

Sin da quando era in vita all’artista è stata tributata fama a livello internazionale dall’Europa agli Stati Uniti per  il suo stile surrealista e riconosciuta  la vena artistica anche nel cinema, a teatro, nella fotografia. A Venezia  il museo diocesano espone sculture in bronzo, oggetti in oro e in pasta di vetro, litografie, incisioni, rare grafiche autografe per illustrare testi letterari,  accompagnati  da pannelli descrittivi delle opere e della vita dell’artista.

La mostra è curata dal noto critico d’arte esperto a livello internazionale  di arte moderna, collezionista e conoscitore delle opere di Dalí, Beniamino Levi, nonché  presidente della Fondazione Ambrosiana per l’Arte e la Cultura che gestisce tale evento  patrocinato dalla Provincia e  dal Comune di Venezia.

Da maggio scorso ad oggi la mostra  continua  riscuotere  un considerevole interesse da parte dei visitatori tanto che gli organizzatori,  per soddisfare il crescente afflusso, hanno deciso di prolungarne  il periodo di apertura  di ben quasi un anno,  fino ad aprile 2013, invece della data  di chiusura  prevista il 18 marzo 2012 ,  «dando in tal modo» –  come affermano –  «una testimonianza del nostro impegno nel far conoscere e promuovere il genio di Dalí».

Perla preziosa nel cuore di Venezia, il museo  apre infatti le porte a visitatori accogliendoli  con un invito, o forse anche con un monito, scritto su un cartellone sopra il portone d’ingresso:  «State per entrare nella mente di un genio…».

La Persistenza della Memoria, Dalí, Museo di Santa Apollonia, ©IAR Art Resources LtdNon appena si varca la soglia si possono ammirare  straordinarie opere scultoree in bronzo  dell’artista catalano di Figueras  legate  al tema  iconografico dell’orologio molle,  simbolo della flessibilità e della fluidità del tempo della memoria umana, percepito dal mutare degli stati d’animo.    Ad esempio «La Persistenza della Memoria» (1980) alta   191cm, «una figura semplice, un orologio molle drappeggiato sul ramo di un albero morto, tratto dall’immagine centrale del suo dipinto su tela ad olio più noto  avente  lo stesso titolo», spiega Vanessa Grossi dell’esposizione «The Dalí Universe», che conclude precisando: «L’inaspettata morbidezza rappresenta anche quell’aspetto psicologico per cui la velocità del tempo, se è precisa nel suo uso scientifico, è ampiamente variabile nella percezione umana»; oppure «Il Profilo del Tempo» (1984) alta 150 cm, che raffigura  un orologio  adagiato su un ramo secco  che  nell’atto di liquefarsi  prende sembianza umana.

Un’altra scultura in bronzo è  «L’Elefante Spaziale», alta 277,5 cm, dalle gambe  filiformi recante sul dorso un obelisco. Si legge: «L’opera incarna il simbolo daliniano che nasce nel 1946 quando l’artista dipinge uno dei suoi quadri più famosi  “La tentazione di Sant’Antonio”. Accedendo attraverso lo spazio verso i cieli, le gambe protese e assottigliate dall’assenza di  peso dell’atmosfera, L’Elefante Spaziale trasporta  un obelisco, simbolo del progresso della tecnologia».

Non si può che rimanere ammaliati  da sculture   poco conosciute dal pubblico non esperto d’arte, come quella di «Adamo ed Eva», alta 200 cm: due corpi  nudi di incantevole bellezza  in piedi,  scolpiti nell’atto in cui Eva porge la mela ad Adamo, e tra loro in mezzo,  – è descritto sui pannelli – «il serpente  avvolge le sue spire a forma di cuore, consapevole delle profonde afflizioni che spetta alla coppia condannata, ricordando ad Adamo ed Eva  che dall’amore nasce  un insieme più grande della somma dei suoi singoli componenti»; o da  opere  nelle quali risaltano i tratti simbolici e ossessivi della  sua arte:  la lumaca, le stampelle, le figure scomposte e   anche  la moglie Gala, musa ispiratrice della creatività di Dalí, ritratta ora dea, ora vita, ora forza della natura.

All’interno del museo vi è una libreria  con esposti cataloghi, stampe, mentre  nella sezione della Galleria d’arte si trova una selezione di grafiche e una collezione di sculture bronzee cesellate, in edizione multipla.

La mostra presso il Museo diocesano  d’arte sacra di Santa Apollonia,  Fondamenta della Canonica,  è  visitabile   tutti i giorni escluso il mercoledì,  nell’orario  dalle ore 10.00 alle ore 18.00.

Per informazioni e prenotazioni: info@dalivenice.com ; cell. 348. 452.3693 e www.dalivenice.com