MARIA ANTONIETTA. UNA VOCE DAL PANORAMA ALTERNATIVO ITALIANO
Tappa torinese per il lancio del suo secondo album “Sassi”
ALBA MERCOLELLA- 30.03.2014
TORINO– Torna a Torino una delle nuove voci del cantautorato italiano. Minuta e dalla bellezza delicata, la pesarese Maria Antonietta, all’anagrafe Letizia Cesarini, ha stupito tutti con la sua insospettabile energia e la sua voce potente al Circolo Arci di via Pallavicino 35 bis, detto delle ‘Officine Corsare’, dove venerdì ieri ha presentato il suo ultimo album “Sassi”.
Maria Antonietta, nata nel 1987, comincia a muoversi nel circuito musicale verso i vent’anni.Nel 2010 esce “I want to suck your young blood”, cantato completamente in inglese. Due anni dopo il produttore indipendente Dario Brunori decide di produrre il suo primo album cantato in italiano: l’omonimo “Maria Antonietta”, una raccolta di canzoni graffianti e coraggiose, anche per i riferimenti al mondo del sacro.
Nel 2013 aderisce al festival culturale itinerante ‘Hai paura del buio?’, promosso dal gruppo degli Afterhours. “Sassi”, il suo nuovo album uscito l’undici marzo, è stato prodotto da La Tempesta Dischi, l’etichetta discografica di riferimento per la scena musicale indipendente italiana (distribuita dall’Universal).
La Tempesta Dischi le ha lasciato carta bianca e le ha permesso di produrre l’album, come lei afferma, «all’interno della mia domesticità». Giovanni Imparato, il suo compagno, ha collaborato alla produzione insieme col fratello Marco.
“Sassi” mostra una notevole crescita rispetto ai primi lavori. temi esprimono una visione più matura e ottimistica. In “Ossa”, il cui video ha anticipato l’uscita del disco, la rabbia si fa ancora sentire, sia con le sonorità sorprendentemente punk che con le parole (“Ma Dio ha creato l’universo. Infinito dev’essere. Che calcolava anche lo spazio, che serve a quelli come te”), ma viene subito smorzata da una più pacata comprensione (“e se Cristo è così buono/anche io avrò pietà/sono una che perdona/dev’essere la mia età”).
Rispetto all’album precedente, cambiano i riferimenti biblici. Se nel primo le protagoniste erano i personaggi femminili di Maria Maddalena e Santa Caterina nelle omonime canzoni, ora ci si riferisce ambiziosamente a Dio e a Gesù. “Sassi” si ispira ad un verso di uno dei libri sapienzali della Bibbia (“c’è un tempo per lanciare i sassi, un tempo per raccoglierli”), tema ripreso nel brano “Abbracci” (“ Tu parli bene ma non ti hanno mai toccato, Gesù diceva chiedi: ti sarà dato. C’è un tempo per lanciare i sassi, un tempo per raccoglierli, un tempo per astenersi dagli abbracci, un tempo per gli abbracci. Il mio è arrivato oggi, è arrivato oggi”). Questa carica positiva sembra derivare da una maggiore serenità conseguita nella sua vita privata.
La serata, organizzata da Indie(a)volato, rassegna musicale nata ad Asti nel 2008 poi approdata anche a Torino. viene aperta dal gruppo rock dei “Rame”, ma ben presto Maria Antonietta inizia la sua performance. L’interpretazione appare subito di livello eccezionale, grazie alla sua capacità di passare da un canto urlato e aggressivo a modulazioni melodiche e dolci. Poco prima del consueto bis, ha abbracciato con slancio il fidanzato Giovanni Imparato, che l’ha accompagnata alla tastiera durante l’esibizione. Gesto sincero e spontaneo, in perfetta linea col messaggio della sua arte. Alla fine della serata, si è occupata personalmente della vendita dei dischi concedendo su richiesta autografi, dediche, foto e abbracci. Visibilmente commossa, non ha smesso di ringraziare e appagare il suo pubblico fino alla fine. Anche se ancora agli inizi, Maria Antonietta ha tutte le carte in regole per affermarsi nello scenario nazionale.