I COLORI DELL’ANIMA DI PRINCIPIA BRUNA ROSCO
Artista eclettica, trasmette nelle sue opere pittoriche la dimensione intangibile della realtà
FABIO TERRANOVA, 03.02.2014
VIGEVANO – È pittrice, è giornalista, è poetessa e scrittrice. Queste sono le doti della poliedrica Principia Bruno Rosco. La sua personale pittorica “L’astratto Del Concreto”, ospitata nello Spazio Rocco Scotellaro a Vigevano, Via Cesarea 49, si inaugura sabato 8 febbraio alle ore 17,30. É visitabile fino a sabato 22 febbraio nei seguenti orari: dalle 17 alle 19 di giovedì, sabato e domenica, dalle 21 alle 23 di mercoledì e venerdì.
Nata a Lavello (PZ), la Rosco opera prevalentemente a Cesano Boscone in provincia di Milano e a Barrea vicino all’Aquila, nel Parco Nazionale dell’Abruzzo. Si tratta di un’artista di fama nazionale ed internazionale: ha all’attivo più di cinquecento mostre personali e collettive, in Italia e all’estero.Nel 2002 è stata invitata a partecipare ad un’esposizione a Cleveland, in Ohio. Negli anni 90 ha addirittura partecipato a Milano, presso il Circolo della Stampa, ad uno dei più importanti eventi artistici italiani degli ultimi decenni, la Mostra di Pittura con i grandi maestri del ‘900. E’ stata affiancata a nomi come De Chirico, Sironi, Treccani e altri grandi, collocandosi così tra i primi 30 artisti viventi e non del XX secolo. Durante la sua variegata carriera, ha ricevuto anche onorificenze ufficiali, tra cui 2 attestati di Benemerenza; il primo dal sindaco di Pietra Ligure nel 1997; il secondo molto più recente dall’Esercito.
Bisogna poi sottolineare che la Rosco è un’artista eclettica e polivalente: ha pubblicato diverse raccolte poetiche e alcuni romanzi. Anche sul piano sociale è molto impegnata: è presidente dell’Associazione Socioculturale e artistica IL VOLANO e socia fondatrice degli “Amici di Palazzo Cusani”. Questi ultimi patrocineranno la mostra insieme all’Amministrazione Comunale di Vigevano, all’Associazione delle Genti Lucane e all’ U.N.U.C.I (Unione Nazionale Ufficiali in Congedo).
E’ chiaro che su queste premesse “L’astratto del Concreto”si prospetta come mostra pittorica di notevole interesse. Basti pensare che molte delle opere di Principia Rosco sono esposte in importanti musei, in particolare nel Museo di Arte Sacra di Chieti e nel Museo di Arte Contemporanea di Praia a Mare. Una mostra permanente è aperta nel già citato seicentesco Palazzo Cusani, sede del Comando Militare Esercito Lombardia e Comando Nato. Alcuni deinumerosi lavoridell’artista, che vanta Maestri quali Mario Schifano, Remo Brindisi, Kodra e altri, sono visibili sul sito http://principiarosco.oneminutesite.it/index.html
È una pittura, la sua, liberata dalla fisicità del disegno per avvicinare il fruitore ad un soggetto fatto di pure emozioni. Le variopinte tonalità cromatiche non mostrano alcuno studio né tantomeno riflessione ma solo pura spontaneità. Sono gli stessi colori della sua terra, la Lucania, che si manifestano quasi come interrogazioni sul senso della vita, dubbi esistenziali riproposti attraverso la sintesi pittorica di attimi vissuti, istantanee di un passato che è stato “concreto” ed ora è “astratto”. Sono la testimonianza del profondo amore che l’artista ha per la vita.
Questo è il filo conduttore della mostra “L’astratto del Concreto”: un concetto sicuramente complesso, un vero e proprio ossimoro col quale la pittrice intende scovare una coscienza intellettuale insita nelle forme della materia. Siamo di fronte dunque a una vera e propria “arte filosofica”, un’arte figlia di una meditazione interiore con cui la pittrice rivela di “possedere la libertà per andare incontro alla vita”, come lei stessa confessa in una sua poesia.
Ricerca della libertàche per la Rosco è cominciata già ai tempi delle scuole medie: mentre le compagne si dilettavano nel disegno libero lei già dipingeva. Ma la vera svolta arriva verso i 20 anni. Giunge a Roma Mario Schifano, il punto di riferimento della pop art italiana, e la Rosco può diventarne allieva. Questo grande maestro le trasmette l’uso di un colore netto e brillante. È come se l’artista avesse appreso da Schifano la cromoterapia: il colore deve essere pulito, non mischiato con un altro vicino, altrimentine risente lo stesso io interiore. Proprio quel colore pulito e brillante diverrà il simbolo della sua libertà o meglio della sua arte libera; lei svilupperàuna pittura d’istinto, slegata da ogni stile o tendenza.
Con le sue tele “Natura Nel Vento”, dai pochi colori perfettamente accostati, e “La Primavera” parla allo spettatore con un affabile linguaggio emozionale; un linguaggio stimolatoda soggetti sentimentali astratti ma da sbalzi visivi ben concreti che caratterizzano i toni pastosi e pieni della sua personalissima pittura. Le favolose opere di Principia Bruna Rosco sono una finestra che si apre sul mondo: l’infinito mondo di emozioni che ognuno ha dentro di sé. La morale delle sue opere è “Nosce te ipsum”,conosci te stesso, a cui l’artista acutamente aggiunge: “per conoscere il mondo”. Nel giudicare le sue opere, specchio dell’anima, l’osservatore giudicherà se stesso. La nostra Anima è il vero concreto, il mondo è l’astratto: l’immateriale è più tangibile del concreto e il materiale più intangibile dell’astratto.
In base a questo ci si deve abbandonare alla spontaneità. Le tematiche artistiche della pittrice si confanno appieno a questa filosofia esistenziale: spaziano dal paesaggio campestre, alla figura umana spesso nuda. Ma il tema preferito in assoluto dall’artista sono i fiori, poiché esprimono appieno il suo io più profondo. Nei fiori si racchiude la poesia del suo carattere. Essi non sono mai uguali gli uni agli altri; ognuno ha una propria dimensione, un proprio colore inconfondibile.
Dal suo personale stile pittorico, fatto di pennellate ampie, forti, estremamente decise, cariche di colore, traspare la stessa sua personalità: il carattere determinato ed energico del suo io pittorico coincide perfettamente con l’io personale. Lo confermano le parole del critico d’arte Giorgio Falossi, il quale trent’anni orsono presentò la prima importante mostra pittorica di Principia Bruna Rosco: «La sua alacrità nell’organizzazione sembrerebbe una cosa tecnica, invece è frutto della capacità di credere nelle proprie qualità … Sono opere nelle quali la Rosco ci parla di “anima”, fatta questa di colori, di crepitii, di un espressionismo che mette cromatismo e segno, ma anche amore e interpretazione a disposizione della Natura. Un vortice di Natura, ove la luce entra in punta di piedi con il compito di far conoscere la bellezza,con il compito di illuminare quella bellezza che sfugge alla distratta umanità moderna. La forte personalità dell’artista dirige sulla tela sensazioni ed apparizioni per far scaturire un lungo momento composto di musica, profumo, immagini»
Principia Bruna Rosco è donna dalla forte etica, artista a tutto tondo dotata di un talento creativo unico e originale, dedito alla comprensione del lato più nascosto della realtà. Non ha mai smesso di apprezzare la vita attraverso le esperienze che essa dona. La sua Arte insegna a “volare alto”, attraverso le emozioni più intime ed incorporee: questo è quanto si potrà sperimentare visitando la sua personale di Vigevano “L’astratto del Concreto”, dal 8 al 22 febbraio 2014.