LA CORSA DEI PESCATORI PER Il PALIO DI SAN GIOVANNI
Il comune di Recanati ospita la XIX rievocazione del Palio di San Giovanni, un incontro senza eguali tra presente e tradizione, che si ripete ogni anno nella terza settimana d’Agosto
GIACOMO FIORA 14/10/2013
Sabato 24 agosto 2013, nel comune di Porto Recanati, in Piazza Brancondi, si è svolta la XIX Corsa per il Palio di S. Giovanni. Ogni anno, la terza settimana d’agosto, la cittadinanza del piccolo comune marittimo si riunisce per celebrare una manifestazione che non trova analogie con le altre celebrazioni storico-rievocative sia regionali che nazionali.
Nel corso del Palio, infatti, non vengono rievocate figure della signoria medievale, giochi equestri o tenzoni tra cavalieri, ma si fa esclusivo riferimento a quella che per anni è stata una tradizione della vita del comune marchigiano: “la sciabbega”. Con questo termine dialettale, gli anziani di Porto Recanati erano soliti indicare una caratteristica imbarcazione da lavoro utilizzata per la pesca con la rete da costa. Ecco quindi svelato il tema centrale attorno al quale ruota l’intera manifestazione: un tipo di pesca ormai in disuso e che ha visto toccare il suo apice nell’arco di tempo compreso tra il 1893 (anno in cui il comune proclamò la propria indipendenza da Recanati) e i primi anni del ‘900.
Il Palio di S. Giovanni, così chiamato in onore del Santo Patrono della città, esalta il coraggio e la fatica di quegli uomini che, privi delle moderne tecnologie, sfidavano la forza della natura con l’unico intento di sfamare sè stessi e la propria famiglia. Il Palio consiste in una vera e propria gara tra i rappresentanti dei vari quartieri cittadini che, una volta radunati 10 ragazzi (chiamati sciabbegotti) per la composizione della ciurma di ogni quartiere, si sfidano senza esclusione di colpi in una gara di forza fisica e abilità. In passato, gli equipaggi si cimentavano nelle varie fasi della pesca con grande spirito di competizione: dall’imbarco, all’avvistamento del banco di pesce, dalla calata delle reti in mare fino al loro ritiro in secca. Oggi come ieri, é motivo d’orgoglio aver dimostrato di essere più bravi degli altri in tutte le operazioni, compresa quella di portare il pesce al mercato ittico per primi allo scopo di ottenere il prezzo migliore. La figura protagonista del Palio è dunque quella dello “sciabbegotto” che, dopo aver effettuato una selezione del pescato, aveva il compito di trasportarlo di corsa, insieme ad un collega, fino al mercato locale. Impresa più facile a dirsi che a farsi: a seconda della zona dove era stato effettuato lo sbarco infatti, poteva capitare che gli “sciabbegotti” dovessero percorrere fino a un chilometro a piedi con 30 o 40 chili di pescato sulle spalle, facendo attenzione a non perdere il frutto della loro fatica per strada.
La Corsa per il Palio di S. Giovanni si struttura quindi come una gara a staffetta per le vie cittadine, nella quale i rappresentanti dei quartieri recanatesi trasportano a spalla due ceste ricolme di pesce proprio come un tempo facevano i loro nonni. L’equipaggio che si aggiudica la corsa si assicura il drappo con l’effige del Santo Patrono di Recanati con l’obbligo di custodirlo all’interno della chiesa del proprio quartiere. Più parametri concorrono alla dichiarazione del vincitore: la velocità di percorrenza dei 5.590 metri del percorso, ma soprattutto la quantità di pesce residuo nelle ceste dopo la corsa. Si tratta quindi di una sfida di resistenza, forza e tecnica che non lascia spazio a prove approssimative. L’ambita effige di San Giovanni Battista, che costituisce il premio della competizione, viene realizzata ogni anno da un artista che offre i propri servigi in modo totalmente gratuito.
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PALIO DI SAN GIOVANNI
Fotogallery di © Carlo Cretella – PORTO RECANATI (MC) 24 agosto 2013
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