A PRASCONDU, IL NUOVO CENTRO, MOSTRA PERMANENTE DI CULTURA E TRADIZIONE RELIGIOSA
Realizzata dall’Ente Parco Nazionale Gran Paradiso
A Prascondù, nella vallata che da Sparone sale a Ribordone, sabato 27 Agosto nella festa anniversario dell’apparizione della Madonna, avvenuta al pastorello Giovannino Berardi nel lontano 27 Agosto del 1619, si è svolta l’inaugurazione del museo allestito a “mostra permanente della cultura e delle tradizioni religiose ” promosso dall’Ente del Parco Nazionale del Gran Paradiso.
Sua Eccellenza Mons. Arrigo Miglio, dopo aver celebrato la Santa Messa sul piazzale del Santuario di Prascondù, che come ogni anno per la tradizionale festa richiama migliaia di fedeli da ogni parte del Canavese, ha benedetto l’antica struttura, a lato del Santuario, un tempo adibita all’ospitalità dei pellegrini, ora rimessa a nuovo ed allestita a mostra dotata dei più moderni mezzi audiovisivi.
La presenza del nostro Vescovo all’inaugurazione è stata molto significativa, quale segno di compartecipazione per la bella opera, realizzata dall’Ente Parco Nazionale del Gran Paradiso con gli Amministratori locali, a salvaguardia del patrimonio culturale e religioso delle comunità montane, primo passo per un successivo sviluppo del turismo nella valle di Ribordone.
Particolarmente apprezzata la visita guidata dalle Maestranze del Parco, il Presidente Picco e il Direttore Ottino, con la partecipazione dei parlamentari canavesani Sen. Cambursano e On. Morgando e dei Sindaci dei paesi della Comunità Montana Valli Orco e Soana.
La mostra offre al visitatore, con l’ausilio di mezzi multi-mediali, uno scorcio della vita del montanaro degli anni passati, in parte ancora attuale, e ne evidenzia le tradizioni e le manifestazioni religiose, in cui l’amore per la natura e per il soprannaturale erano profondamente sentiti e parte integrante della loro esistenza.
Il Santuario di Prascondù, luogo sacro situato in un suggestivo invaso a 1300 metri di altitudine, svela d’ora in poi ai numerosi turisti, escursionisti e fedeli i segreti della vita del montanaro, in armonia con la natura divina e con quella selvaggia del paesaggio montano.
Uno sviluppo turistico ed economico potranno diventare sicuramente una risorsa non indifferente per gli abitanti delle valli : le meraviglie dei luoghi circostanti potranno essere richiamo per visite turistiche e gite escursionistiche alla scoperta di un’area del Parco ancora poco conosciuta.
Gabriella Oldano
Corso giornalismo on-line Facoltà di Lingue
Fondazione Carlo Donat-Cattin